La mia prima volta

racconti erotici zoofilia

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    Ciao, mi chiamo Teresa (naturalmente è un nome di fantasia), oggi ho 31 anni e sono impiegata in uno studio contabile. La storia che sto per raccontarvi non è frutto della mia fantasia (tranne il nome) ma è tutto accaduto realmente. All'epoca avevo 26 anni ed è la prima volta che racconto a qualcuno quest'esperienza. Vorrei ribadire che tutto quello che leggerete è realmente accaduto.

    Cercando sul web storie di zoofilia mi sono imbattuta in questo sito. Leggendo le varie storie più o meno fantasiose accadute o inventate ho trovato il coraggio di raccontarvi nella maniera piu dettaglata e sincera possibile quello che mi è successo e che ho intensamente vissuto qualche anno fa.

    All'epoca ero una ragazza assolutamente normale, come tante. Mora con gli occhi castani, 1,68 di altezza e 53 chili di peso. Longilinea e una terza di seno, convinta tutt'ora di aver avuto ed avere ancora un discreto fondoschiena. Ho sempre praticato molta attività fisica per tenermi in forma. In quegli anni frequentavo assiduamente la piscina comunale dove almeno due volte a settimana andavo a nuotare e nelle giornate di sole uscivo spesso a spasso col mio cane.
    Convivevo con un ragazzo poco più grande di me da circa due anni. Dopo un paio di mesi dall'inizio della convivenza decidemmo di prendere un cucciolo di labrador da tenere per compagnia. La casa dove vivevamo l'avevamo presa in affitto da miei parenti ed era situata in campagna a pochi chilometri dal paese. Il rapporto con il mio compagno ha iniziato ad avere problemi quando ho scoperto casualmente che mi mi tradiva con la sua ex. Così dopo un lungo periodo di convivenza e dopo l'ennesimo litigio io ed il mio compagno decidemmo di lasciarsi e ovviamente lui decise di abbandonare quella casa.
    Ammetto che subito è stato difficile accettare di vivere da sola. Ma dopo qualche settimana cominciai ad abituarmi. Anzi, la libertà di fare in casa quello che volevo cominciò anche a piacermi.
    Con il mio ex decidemmo che Argo il nostro cane sarebbe rimasto a me. Gli ero molto affezionata e lui mi adorava, conosceva bene la casa che sentiva sua e adorava il giardino dove passava ore sparpagliando tutti i suoi giochi. Spesso lo portavo a correre sulla spiaggia e inevitabilmente finiva per fare il bagno. Come tutti i Labrador adorava l'acqua e tutte le volte che tornavamo a casa dopo un tuffo in mare lo sciacquavo nella vasca per togliergli il sale da dosso. Devo ammettere che ogni volta che gli facevo il bagno mi eccitava sfiorargli la zona dei genitali mentre lo insaponavo nel ventre. E' anche capitato un paio di volte che, mentre lo insaponavo, prendessi il suo “pisellino” in mano e provassi a sguainarlo. La cosa mi incuriosiva tantissimo e mi eccitava in maniera “selvaggia” ma non mi ero mai spinta oltre per paura ce il mio compagno mi scoprisse.

    Erano i primi di Ottobre. Il mio ormai “ex” compagno era andato via da circa quattro mesi. Quei giorni coincidevano con l'inizio del mio periodo fertile, per me ormai era diventato facile capire quali segnali indicassero l'inizio di un periodo di fertilità. Nei giorni precedenti avevo qualche doloretto al basso ventre che lasciava presagire un imminente ovulazione. Un leggero aumento della temperatura “interna” e un aumento delle secrezioni vaginali unite a un aumento vertiginoso del desiderio sessuale mi davano conferma che ero nel mio periodo. In pratica ero in calore!. Da qualche anno mi depilavo tra le gambe lasciando solo un piccolo ciuffetto sul monte di venere. Piaceva molto al mio ex compagno, era stato lui a suggerirmi di depilare le parti intime. E da quando non c'era più avevo continuato a farlo.

    Quel pomeriggio decisi come accadeva spesso di andare a fare una corsetta col cane in riva al mare. C'era un bel sole autunnale e un bel tepore dovuto all'aria di scirocco che soffiava da qualche ora. Come da copione il mio labrador si buttò in acqua. Continuai a correre per una trentina di minuti sulla battigia e Argo mi seguiva entrando e uscendo dall'acqua.
    Tornati a casa andai direttamente in bagno con Argo per sciacquarlo dall'acqua di mare. Io ero sudata e ancora molto accaldata. Mi levai quindi scarpe e pantaloncini e rimasi in slip e reggiseno. Infilai Argo nella vasca e lo sciacquai per bene. Poi iniziai ad insaponarlo e inevitabilmente la mia mano si posò sul suo “pisellino”. Lo insaponai per bene passando più volte sulle sue parti intime. La cosa mi eccitava sempre di più. Adesso ero sola e non c'era nessuna possibilità di essere scoperta da qualcuno. Lo sciacquai per bene per togliergli il sapone, lo coprì con una tovaglia e lo feci uscire dalla vasca. Cominciai ad asciugarlo, prima con la tovaglia e poi con l'asciugacapelli che usavo per me.
    Ero seduta per terra con le gambe larghe e Argo era seduto davanti a me in mezzo alle mie gambe, si faceva asciugare tranquillamente. Seduto in quella posizione aveva la punta del pene sguainata ed era eccitantissimo vedere come puntava in alto verso di me.
    Sarà stato il caldo dell'asciugacapelli, il vapore acqueo dentro il bagno, la corsa che avevo appena concluso oppure l'incredibile desiderio sessuale che avevo quel giorno ma la mia attenzione si concentrò sul “pisellino” di Argo. Così spensi l'asciugacapelli e stupita di me stessa presi in mano con decisione quella parte del mio cucciolo che avevo sempre voluto avere per me. Provai dolcemente a spingere in basso la guaina del suo pene e man mano che spingevo in basso la pelle vedevo emergere una parte intima di Argo che non avevo mai avuto modo di apprezzare. Arrivai cosi sino in fondo dove uno strano rigonfiamento mi faceva intendere che doveva trattarsi del “famoso” nodo che gli consentiva di restare legato alle cagne durante l'accoppiamento. Adesso il suo “pisellino” era completamente fuori dalla guaina. Aveva una forma imponente ed appuntita ed un colore buffo di un rosa brillante, completamente lucido e pulito e con una pelle morbida. Lui continuava a stare tranquillamente seduto tra le mie gambe ed a quel punto feci una cosa che mai avrei immaginato di fare. Spontaneamente mi chinai verso quella cosa che tenevo in mano e la odorai. Stranamente non puzzava non odorava di nulla di forte se non del solo bagnoschiuma che avevo usato per lavarlo. Inconsciamente quindi mentre ero ancora così vicina col mio viso aprii la bocca e lasciai uscire la mia lingua. Lo leccai sulla punta del pene e la cosa mi produsse un brivido incredibile.
    Il suo pene era liscio e morbido, mi piaceva, così ripassai la lingua piu volte ma questa volta con più decisione. Aprii le mie labbra socchiuse e me lo misi in bocca nel mentre continuai a passarci la lingua sopra ed accennai ad un pompino.
    Ero eccitatissima, come non mai. Il pene di Argo era cresciuto a dismisura ed io sentivo un gran calore tra le gambe. Avevo complatamente inzuppato gli slip con le mie abbondanti secrezioni vaginali miste al sudore della corsa del pomeriggio e riuscivo a sentire chiaramente un deciso odore di sesso provenire da me. Notai che lo percepì anche Argo.
    Mi ero appena staccata dal suo pene oramai enorme e mi ero riportata in posizione seduta quando Argo avvicinò il suo muso al mio pube cominciando ad annusarlo. Sfiorò più volte il mio clitoride con la punta del suo naso. La cosa mi aveva completamente fatto perdere il controllo e oramai superato l'iniziale titubanza ero arrivata ad un punto di eccitazione tale che non riuscii piu a fermarmi. Così decisi di togliermi tutto. in un attimo ero completamente nuda, riavvicinai la mia figa fradicia di umori al muso di Argo che era ancora seduto e divaricai leggermente le mie gambe. Appoggiai anche un piede sul bidet per aprire ed allargare meglio le mie cosce ed esporgli tutto il mio fiore grondante di umori. Lui ci diede un annusata e immediatamente uscì la lingua e diede una leccata. Aveva una lingua vellutata e appena la appoggiò sulla mia vulva gonfia sentì un brivido corrermi lungo la schiena. Poi diede un'altra leccata, questa volta più lunga della precedente. La sua lingua mi percorse tutta la vulva dalla base dell'ano al monte di venere, con la leccata successiva riuscì ad allargarmi leggermente le grandi labbra e mi sfiorò le piccole. La mia vagina si apri completamente, i miei umori colavano, la mente si offuscò dall'immenso piacere provato e le gambe mi tremavano. il piacere avvolgeva completamente il mio corpo, ero in estasi e volgarmente aperta a lui ed il calore che sentivo tra le mie cosce mi faceva rantolare per l'intensità del piacere.
    Sentivo il bisogno urgente di essere penetrata da quel cane e dal suo pene che un attimo prima tenevo in bocca. Così senza pensarci un attimo decisi di mettermi a quattro zampe come una cagna.
    Credetemi non fu per niente difficile! In men che non si dica Argo si alzò sulle quattro zampe e mi saltò addosso!
    Mi salì sopra ed io sentì tutti i suoi quaranta chili sulla mia schiena.
    Inconsciamente allargai subito le gambe e spinsi in giù il mio busto inarcandomi per bene la schiena per portare piu in alto il mio bacino, volevo aprirmi completamente a Lui. In quel momento volevo essere io la "sua" cagna. Le sue zampe anteriori mi afferrarono graffiandomi pancia e cosce. Cominciò cosi a dare una serie di colpi casuali sul mio bacino. Mi colpì parecchie volte sui glutei. Sentivo qualche colpo sfiorare senza successo la mia vagina che per l'occasione si era gonfiata e spalancata in tutta la sua bellezza, diede anche un paio di colpi all'ano facendomi scattare in avanti per timore. Così dopo una serie di colpi infruttuosi, impaziente di averlo dentro di me decisi di prendere l'iniziativa, avrei impugnato quel pene e lo avrei indirizzato io verso la meta. Da quella posizione quindi passai la mano tra le mie gambe riuscii ad afferrare facilmente quel grosso pene sguainato e lo puntai davanti la mia vagina. Con quella semplice manovra era oramai davanti all'ingresso e con un paio di colpi ben assestati lo sentì entrare. Non appena varcò la soglia d'ingresso Argo diede una spinta violentissima sulle zampe posteriori che mi fece mancare il fiato, fu un attimo ed era tutto dentro di me con decisione e con una forza inaudita. Avevo la vagina veramente fradicia ed infuocata ma non ero mentalmente pronta e preparata ad accogliere tutto quel vigore animale, mi spaventai. Il suo pene dopo pochi attimi prese ad entrare sempre più in profondità riempendomi completamente la fica. Con quella inclinazione inusuale per me e quel pene cosi strano che mi colpì più volte e con inaudita violenza il collo dell'utero il dolore ch provavo era intenso ed al limite della sopportazione ma dopo pochi attimi il piacere generato da quei veloci colpi ripetuti mi fece letteralmente perdere il controllo ed iniziai a mugolare impazzendo dal piacere. Sentivo i suoi testicoli battermi piacevolmente sul clitoride. Il suo pene entrava ed usciva dalla mia vagina ad un ritmo forsennato mai provato prima e ad ogni colpo sentivo schizzare dentro di me un liquido caldissimo e vischioso. Capì dopo che si trattava del suo pre-sperma che serve a lubrificare la vagina della cagna durante l'accoppiamento.
    Ora ero io quella cagna e quel rapporto cosi violento e veloce ripetuto ed in profondita mi aveva letteralmente fatto sbrodolare la fica, ero un lago di umori, praticamente fradicia. I suoi colpi continuavano a crescere in intensità ed erano sempre più profondi, la punta del suo pene batteva oramai contro il fondo della mia fica che inaspettatamente si era ben adattata alle sue dimensioni allagata dai suoi schizzi. Il mio piacere cresceva mentre mi montava, ero letteralmente indemoniata, assecondavo i suoi colpi ed il suo ritmo, iniziai a sentire una strana pressione sulle pareti della vagina. il mio piacere cresceva in maniera incontrollabile mentre mi cacorsi che la base del suo pene inizio a gonfiarsi dopo ogni colpo, ormai sentivo il suo nodo completamente dentro di me. Poi iniziò a rallentare quel ritmo forsennato, sentivo il suo respiro ed il suo nodo sempre più gonfio dentro la mia fica, era una sensazione di pienezza incredibile, ero piena di lui, meravigliata nel come lo sentivo pulsare incessante dentro di me, la sua carne dentro la mia vulva, tesissima come se me la volesse strappare. Il suo pene adesso mi completava ben in profondità e larghezza e lo sentivo eiaculare continuamente, una quantità immensa di caldissimo sperma. Fu in quel momento mentre percepivo dentro di me ogni istante di quell'amplesso, ogni centimetro del suo pene che mi pompava e pulsava ritmicamente, mentre il piacere mi offuscava la mente che raggiunsi improvvisamente un primo devastante orgasmo, un orgasmo mai avuto prima, ne da sola nei miei momenti di intimità che con i pochi partner che hanno fatto parte della mia vita sino a quel giorno, un orgasmo talmente forte da togliermi il fiato e che fece cedere le mie gambe. Urlai, poi rantolai, liberando tutto quel mio piacere inaspettato e cosi forte e improvviso, tanto non poteva sentirmi nessuno. Poi dopo pochi attimi notai che la pressione del suo pene dentro di me si fece meno intensa anche se il piacere continuava ad essere molto forte. Non avrei mai immaginato di godere in maniera cosi animale, cosi tanto e forte. Un piacere nuovo, diverso, cosi completo e inebriante, un piacere immenso, poi in quei pochi minuti in cui il tempo sembrava essersi fermato accadde che Argo con uno scatto si ribaltò ruotando dalla sua posizione iniziale ed io abbandonata al mio piacere e rilassata me ne accorsi tardi senza riuscire a fermarlo, urlai di nuovo ... ma questa volta dal dolore. Sentì una torsione dentro di me. Il suo pene era ancora incastrato per bene ma lo sentivo come volesse uscire strappandomi la vagina. Adesso eravamo io e lui sempre a quattro zampe, ma culo contro culo, con il suo enorme pene ancora dentro di me ma bloccato dal suo nodo imponente che nel frattempo continuava ad eruttare caldo sperma ad ogni pulsata.
    Preoccupata e spaventata dalla posizione ed impaurita di restarne incastrata a lungo in quella posizione anomala, decisi di trovare una soluzione visto che il suo pene esercitava ancora una forte trazione sulla mia vagina. Cercando quindi di assecondare ogni suo movimento per evitare di farmi e fargli del male nel mentre Argo cercava di staccarsi, facendo forza sulle zampe e come un cavatappi sentivo il suo pene cercare di uscire strappandomi la vagina dal ventre. Nel mentre il suo pene non aveva smesso una attimo di pulsare ne di eiaculare sperma che sembrava non terminare mai. Mi sentivo totalmente piena dei suoi umori, sentivo chiaramente il calore del suo sperma nelle mie viscere in profondità. Il nodo era ancora talmente sigillato contro le pareti tesissime della mia vagina da non lasciar fuoriuscire neanche una goccia di quel liquido caldo.
    Decisi quindi di bloccarlo e trattenerlo e di non farlo uscire, sarebbe stato troppo pericoloso e doloroso per entrambi, quindi gli bloccai le zampe posteriori con le mani e mi assicurai non potesse fare movimenti bruschi. Argo quindi si calmò, e rimanemmo cosi, in quella posizione per almeno venti minuti, nel mentre io mi sentivo bruciare la carne, e tra il calore del suo sperma, quello spruzzare continuo ed il pulsare costante del suo immenso cazzo dentro il mio corpo, la mia testa, la mia fica si riattivarono di nuovo senza controllo, il piacere mi montò inarrestabile di nuovo, non riuscivo a controllarlo, godetti ancora, per ben due volte, ebbene si provai altri due orgasmi, furono inaspettatamente devastanti, piu del primo, forse perchè mi salirono lentamente ed in maniera totalmente autonoma ed incontrollata, un piacere profondo senza remore, nella totale estasi, quell'orgasmo misto ad un dolore leggero che strdisce i sensi, li persi completamente il controllo del mio corpo e della mia mente e poco dopo oramai tremolante sulle gambe e stremata dal piacere mi lasciai scivolare con la pancia verso terra piangendo e ridendo insieme. Fu allora che con uno schioppo violento il nodo ed il pene di Argo si “stapparono” dalla mia vagina. Sentì fuoriuscire e schizzare una quantità di sperma infinita che riversai sulle gambe e sul pavimento. Io rimasi sdraiata e con le gambe spalancate, sentivo l'aria fresca entrare dentro la mia vulva ancora aperta. Argo provò ad avvicinarsi per leccarmi, io devastata dal piacere ed impotente non lo cacciai, la sua lingua mi ripuli e mi diede una sensazione di piacevole calore, fu assurdo stremata e dolente mi bagnai di nuovo. Fu in quell'istante che riuscì a vedere il suo pene penzolare tra le sue zampe. Aveva una dimensione enorme. Il nodo alla base aveva le dimensioni di un pugno chiuso. Il suo pene era di gran lunga il piu grande e piu lungo di qualsiasi altro cazzo umano da me mai immaginato. Era interamente ricoperto di vene che si ramificavano sulla superficie tesa del pene e gli conferivano un colore rosso vivo. Non riuscivo a credere che quella cosa fosse stata per intero dentro me solo un attimo prima. Ed era incredibile che continuasse ancora a schizzare sperma sul pavimento. Ma quanto ne riusciva a produrre!?!
    Solo allora iniziai a realizzare la sensazione di dolore che provavo al basso ventre, la sentivo bruciare e pulsare dentro e fuori. Da essa continuava a gorgogliare fuori sperma.
    Nel frattempo Argo uscì dal bagno attraversando la porta mentre io rimasi sdraiata sul tappetino del bagno zuppo dei nostri umori, gambe spalancate e vagina in fiamme ancora eccitata.
    Morfeo infine mi prese per mano e mi addormentai in quella posizione, mi risvegliai dopo un'oretta solo perché cominciavo a sentire freddo, così mi alzai. Non riuscivo a chiudere le gambe dal dolore. Camminando nel corridoio continuava a colarmi sperma ormai raggrumato e misto ad un po di sangue, l'interno coscia era un rivolo di umori. Mi preoccupai di avere qualche piccola lacerazione ma non avevo la forza neanche di fare un bidet così mi andai a coricare sul letto e dopo essermi coperta mi riaddormentai.
    Quando mi svegliai l'indomani mattina per un attimo credetti di aver sognato. Poi il bruciore alla vulva mi fece riprendere coscienza dell'accaduto. Mi misi seduta sul letto. Ero ancora nuda dalla sera prima. Avevo dei graffi sulla pancia e sulle cosce. Il lenzuolo era pieno di macchie. Così allargai le cosce e guardai in mezzo. La vagina era gonfia come non mai e di un colore porpora come se fosse ustionata. Mi bruciava ancora e la sentivo ancora sporca di umori e sperma. Realizzai il tutto, rivivendo piacevolmente ogni attimo trascorso la sera prima. Presi coraggio ed andai in bagno. Sembrava incredibile ma camminando sentivo ancora fuoriuscire un misto di liquidi organici dalla vagina e colarmi di nuovo tra le gambe. Come entrai un forte odore di sesso misto a bagnoschiuma mi entrò nelle narici. Avevo ancora la vulva in fiamme così decisi di fare un bagno caldo. Mentre mi rilassavo nella vasca pensavo continuamente a quello che era successo. Avevo avuto un rapporto sessuale col mio cane. Tutto era stato molto violento perverso e tremendamente eccitante. Non mi sono dovuta limitare, ho vissuto in piena consapevolezza e disinibizione ogni attimo senza provare vegogna o ripensamenti. Mi ero messa in posizione, lui mi aveva montato addosso e penetrandomi aveva fatto come avrebbe fatto come una cagna. Nessuna differenza. Adesso la cagna ero io. Mi sentivo una pervertita. Mi sentivo soddisfatta del piacere intensissimo che avevo provato. Mai avevo provato nulla di simile. I rapporti sessuali con gli uomini non erano neanche lontanamente paragonabili all'accoppiamento che avevo avuto col mio Argo. La cosa che mi era piaciuta maggiormente era stata la velocità e la profondità dei suoi colpi. Avevo goduto tantissimo, il primo orgasmo esplosivo, cosi come i seguenti lenti e incontrollabili dovuti alle pulsazioni continue del suo pene e all'abbondante inondazione di sperma caldo che mi aveva riversato dentro. Inoltre il suo nodo ben piantato dentro non era stato un problema ed anche quando Argo aveva deciso di girarsi, il terrore del dolore e quella paura che potesse strapparmi la vagina nell'uscire non mi creò particolari danni. Tutto sommato l'esperienza era stata eccezionale. E mi convinsi che lo avrei rifatto. La prossima volta sarei stata attenta a non farlo ruotare in posizione opposta.
    Decisi di uscire dall'acqua, indossai l'accappatoio. Mi diedi una asciugata con la tovaglia e usci dal bagno.
    Argo aveva dormito nella sua brandina in cucina e appena mi vide entrare mi fece come al solito una festa. Voleva uscire in giardino per fare i suoi bisogni. Così aprii la porta della cucina e lo feci uscire. Per lui era tutto normale. Come se non fosse mai accaduto nulla di strano.
    Quella domenica, non riuscendo ad indossare biancheria intima, rimasi tutto il giorno in casa nuda coperta solo dall'accappatoio.
    Da quel giorno molte cose sono cambiate, oggi ho 31 anni, sono una donna piu matura e indipendente, ho avuto qualche altra storia ma nulla di paragonabile a quell'esperienza.
    Argo è ancora con me, niente per me è piu importante e lui non ha mai tradito la mia fiducia, è un amante insuperabile, i miei orgasmi con lui sono ancora indescrivibili, nessun uomo mi ha mai fatto godere tanto.
    Ma sopratutto io sono oramai la sua ed unica cagna.
     
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