Pokémon Rosa: i segreti del gioco per Game Boy mai pubblicato

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    A distanza di oltre 20 anni dall'uscita su Gameboy, gli episodi della prima generazione di Pokémon continuano a svelare retroscena sullo sviluppo. Questa volta ad attirare l'attenzione della community č un gruppo di hacker entrato in possesso dei codici sorgente di Pokémon Blu e Giallo. Dall'attento studio delle linee di codice sono state rinvenute numerose informazioni inedite, tra le quali spicca il titolo di un gioco mai pubblicato: Pokémon Pink, probabilmente un episodio parallelo e complementare a Pokémon Giallo.
    Nintendo Vs. Leak

    Nintendo ha da sempre adottato una politica di tolleranza zero nei confronti di chi diffonde senza autorizzazione materiale riservato relativo alle sue proprietŕ intellettuali. Ultimamente si č parlato molto della battaglia legale contro chi ha pubblicato in anticipo tutte le informazioni sul Pokédex di Spada e Scudo, ma oggi l'attenzione č puntata su un'altra fuga di informazioni, che continua a svelare interessanti dettagli sulla storia dei giochi Pokémon nonostante sia cominciata nel 2018.

    Sono passati giŕ due anni dall'attacco dell'hacker che riuscí a intrufolarsi nei server Nintendo, ottenendo cosě accesso a file e documenti mai rilasciati prima. Tra le scoperte piů interessanti ci fu sicuramente la demo di Pokémon Oro presentata allo space World del 97, una early build del titolo di seconda generazione che al suo interno conteneva tantissimi design provvisori e numerosi Pokémon scartati in fase di sviluppo.

    Questa incredibile testimonianza, fondamentale per gettare sotto una nuova luce le scelte creative di Game Freak, in realtŕ non aveva assolutamente esaurito il suo potenziale e continua tuttora a far emergere dettagli mai scoperti prima. Oltre alla demo di Pokémon Oro, anche i codici sorgente di Pokémon Blue e Giallo, originariamente apparsi su Gameboy, sono stati intercettati nella stessa operazione di hacking e oggi vengono condivise pubblicamente per la prima volta le scoperte relative allo studio di queste due rom.
    Generazione 0

    Tra le linee di codice dei due titoli si nascondono numerosi dettagli inediti: ci sono per esempio delle versioni non definitive di alcune mappe, e Pokémon con nomi provvisori pensati per il mercato inglese. Durante lo sviluppo Vulpix era conosciuto come FoxFire, e Rapidash come Gallop. Ci sono anche alcuni file audio ripresi direttamente dall'anime del brand, a sottolineare che nelle intenzioni iniziali di Game Freak ci fosse la volontŕ di creare una netta continuitŕ tra la serie di videogiochi e lo show televisivo.

    All'interno di Pokémon Giallo č stata rinvenuta infatti una cartella con numerosi sample provenienti dalla versione giapponese dell'anime, a conferma che durante lo sviluppo del videogame incentrato su Pikachu il team avesse preso in considerazione l'idea di digitalizzare i versi di alcune creature. Una feature che si rivelň perň difficile da sviluppare, e che costrinse a ridimensionare il progetto alla sola voce di Pikachu.
    La scoperta piů inaspettata risiede perň nei riferimenti ad un gioco chiamato Pokémon Pink, ovvero Pokémon Rosa, quello che probabilmente doveva essere un titolo complementare a Pokémon Giallo. Sebbene non ci siano elementi grafici o ulteriori informazioni a riguardo, č facile immaginare quale fossero le intenzioni di Game Freak per questo episodio mai commercializzato.
    Pokémon Rosa

    Č innanzitutto utile ricordare che Pokémon Giallo nacque come versione rivista e corretta dei titoli di prima generazione, con lo scopo di sfruttare la popolaritŕ dell'anime che in quel periodo stava riscuotendo un successo senza eguali. La scelta piů sensata fu quella di rendere il protagonista di questa nuova edizione il Pokémon che a tutti gli effetti stava diventando la mascotte ufficiale del brand, ovvero Pikachu.

    Ma se ogni titolo Pokémon non č mai stato commercializzato senza una controparte complementare, allo stesso tempo č stato piů volte ipotizzato come nelle fasi iniziali di progettazione Game Freak avesse valutato l'eventualitŕ di rendere Clefairy uno dei papabili portavoce della serie. Pokémon rosa allora potrebbe essere stato il tentativo mai realizzato da parte degli sviluppatori di affiancare a Pokémon Giallo un altro titolo incentrato su una potenziale icona.

    O magari anche l'idea di sfruttare l'inaspettata popolaritŕ di un'altra star dello show, Jigglypuff, rapidamente diventato uno dei pokémon preferiti dagli spettatori. Il gioco magari potrebbe essere stato concepito per essere rivolto a un pubblico femminile, con il rosa del titolo che sarebbe andato a marcare una differenziazione ben piů delineata rispetto a quanto siamo abituati a vedere nelle varie declinazioni di ogni generazione.
    Linee evolutive.. abbandonate

    Non ci č dato sapere né fino a che punto fu portato avanti il progetto di Pokémon Rosa, né quale fu il motivo del suo abbandono: probabilmente l'incredibile popolaritŕ di Pikachu e la forte empatia generata nel pubblico dal rapporto di amicizia con Ash Ketchum, convinsero Game Freak a rendere Pokémon Giallo un esperimento unico e isolato. Venire a conoscenza di un progetto come quello di Pokčmon Pink non puň che riaccendere la curiositŕ della community sempre desiderosa di scoprire quanti piů retroscena possibili sulla genesi del brand.

    Il Dr. Lava, lo storico della saga che si sta occupando della divulgazione di questi materiali inediti, ha dato una doppia conferma molto importante. Non solo quanto fino ad ora pervenuto, a suo avviso, č sicuramente materiale legittimo e veritiero, ma rappresenterebbe solo la punta dell'iceberg di informazioni ben piů corpose.

    Nonostante Nintendo si sia dimostrata in piů di un'occasione intransigente verso operazioni del genere, gli hacker non sembrano volersi fermare di fronte a niente, e continuano la loro opera di divulgazione con buona pace della casa di Kyoto. I fan di Pokémon quindi, nell'attesa dell'imminente uscita del Pass Epsansioni di Spada e Scudo, possono ripercorrere una tappa fondamentale della storia dimenticata del brand, con la prospettiva di riuscire a svelare tutti i segreti dietro lo sviluppo di una serie che ha rivoluzionato completamente il mercato videoludico.
     
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