CRISTINA

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  1. jackdo
     
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    Cristina era una ragazza come non ce ne sono più adesso. Educata, timorosa, rispettosa del prossimo sempre precisina ed ordinata. Aveva dei lunghi capelli biondi che amava tenere sciolti, un visino delicato, sempre sorridente, con due occhioni azzurri che sembravano guardarti stupiti, come meravigliati di vedere qualcosa per la prima volta. Sempre vestita con camicette castigate e gonne poco sopra il ginocchio. Sembrava la studentessa di un college nella sua divisa. Una piccola Barbie, la figlia che tutti vorrebbero avere, bravissima a scuola ed obbediente. Aveva appena compiuto 18 anni, una settimana prima di quel Natale. Questa era una fregatura perchè i parenti erano soliti unire il regalo di compleanno a quello di Natale così che lei riceveva sempre la metà di quanto avrebbe potuto avere. Ma quello fu un Natale particolare nel quale tutte le regole furono sconvolte e nel quale Cristina scopri l'esitenza di un mondo che non avrebbe mai sospettato potesse esistere. Quel pranzo di Natale fu davvero particolare. Era vestita come sempre: una camicetta bianca castigata dalla quale però si intravedevano, più con l'immaginazione che con la vista, le piccole tettine sode e perfette tipiche delle ragazze di quell'età, ed una gonna nera poco sopra il ginocchio. Era seduta accanto ai due nonni i quali, a loro volta, avevano accanto le rispettive moglie e nonne di lei. Erano tutti sulla settantina e quella volta Cristina li trovò particolarmente euforici. Poi, ancora più in la c'era il bisnonno, un novantenne ancora molto arzillo ma un po' in difficoltà con i movimenti a causa dell'età davvero notevole; novantacinque anni. Poi lo zio e la zia, fratello della mamma, un grassone inguardabile ma simpatico la cui immagine contrastava con quella della zia, una signora elegante, alta, bionda, molto bella. Cristina si era sempre chiesta cosa ci facessero insieme. A capotavola c'era il papà, un uomo sulla cinquantina, portati benissimo, atletico, moro e abbronzato dalle docce solari che faceva nella palestra che frequentava per tenere il fisico in allenamento. Parimenti era la mamma; anche lei frequentava la palestra ed aveva un gran fisico, alta con un vitino molto fine sormontato da due tette grandissime che, nonostante il peso, sembravano non essersi accorte dell'esistenza della legge di gravità. Tutti mangiavano e ridevano, anche per le battute più stupide, e sembravano particolarmente vivaci. Nessuno sembrava accorgersi di lei che in silenzio consumava il lauto pranzo preparato dalla mamma e dalle nonne. Fino a quando.... qualcosa le stava accarezzando i capezzoli da sopra la camicetta. Ma si stupì quando, anzichè alzarsi e scandalizzarsi, si preoccupò del fatto che quelle carezze sui capezzoli le stavano procurando un prurito voglioso mai sentito prima; sembrava che ci fosse un filo collegato direttamente con la fica che Adv
    si stava bagnando senza controllo. Poi abbassò lo sguardo e si stupì quando vide che ad accarezzarla erano i nonni in contemporanea, una tetta per ciascuno. Chiuse gli occhi, si voleva godere quel momento ma non osava immaginare la reazione dei genitori. Poi sentì le mani callose dei nonni intrufolarsi nella camicetta ed entrare in contatto direttamente con le tettine. Poi sentì sganciarsi ed aprirsi tutto; stavolta erano le lingue che roteavano sui rosei capezzoli con l'areola sporgente. Sentì qualcuno alzare la gonna, spostare lo slip, ed infilare la lingua nella fichettina illibata ma sensibile. Ma come facevano i genitori a non accorgersi di quello che stava e che le stavano facendo? Aprì gli occhi e.... meraviglia! Il papà era seduto sulla sua sedia completamente nudo con tre donne addosso; la moglie e la suocera gli stavano leccando i capezzoli ed a turno gli infilavano la lingua in bocca mentre la mamma lo stava spompinando facendo sparire completamente in gola il cazzo durissimo di dimensioni davvero ragguardevoli. Il bisnonno guardava tutto e sembrava estasiato. Lo zio stava leccando la sua fichetta illibata insieme alla zia e se la litigavano inginocchiati di fronte a lei. Tutti erano nudi ormai, anche i nonni. A turno la baciavano rovistandole la bocca con le loro lingue umide.
    Cristina rispondeva appassionatamente a quei baci e sembrava voler aspirare le loro bocche. Loro le leccavano il viso continuando a torturarle i capezzoli poichè avevano capito che era il suo punto debole. Poi cominciarono a riversarle in bocca fiumi di saliva. Gli sputi colavano lenti dalle bocche dei vecchi nella bocca e sul viso di lei. Cristina aveva appena scoperto di quanto fosse depravata la sua natura e mai avrebbe sospettato di poter godere di quelle nefandezze delle qiali, da allora in poi, non avrebbe più potuto fare a meno. Il bisnonno si alzò ed anche lui contribuì a riversare liquido appiccicoso proveniente dalla sua bocca nella bocca di lei dove alla fine infilò anche la lingua in un bacio schifosissimo ma da lei davvero gradito. Lo zio continuava a leccare, ma da solo, poichè la zia gli stava leccando il culo mentre con una mano lo masturbava. I nonni decisero allora di lavarle il viso. Si alzarono e le puntarono i cazzi sul viso; subito dopo, in contemporanea, le pisciarono sul visino detergendolo dei liquidi schifosi versati su di esso precedentemente. Cristina si godeva il piscio caldo sul viso, a bocca aperta, cercando di ingozzarne il più possibile. Nel frattempo sentì qualcuno che la stava penetrando. Dopo i primi delicati tentativi, il cazzo che stava premendo, dette un colpo secco, rompendo le ultime resistenze della verginità e lasciando campo libero ad un piacere mai provato. Dopo pochi colpi scopri di essere pluriorgasmica ed iniziò a godere a ripetizione di quel cazzo che l'aveva iniziata al sesso. Poi alzò il capo ed una colata di piscio che colò sul viso facendole chiudere gli occhi dal bruciore e sentì in bocca la lingua di chi la stava scopando. Allora aprì gli occhi e vide suo papà sopra di lei con il viso che era il riflesso del godimento. All'improvviso sfilò il cazzo e lo puntò sul viso. Lei istintivamente aprì la bocca: zaffate di sperma caldo la investirono dappertutto; sul viso in bocca sui capelli sulle tette, non finiva più! Allora si accorse che anche i nonni stavano godendo su di lei con copiose sborrate. Le altre donne stavano lesbicando selvaggiamente. Poi la stesero per terra e tutti le pisciarono addosso inondandola dappertutto. Poi un applauso ruppe l'incantesimo. Questo era solo l'inizio! Benvenuta in famiglia, Cristina!

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0 replies since 28/4/2010, 08:35   2934 views
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