Ancora il vicino

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  1. jackdo
     
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    Dopo quella scopata con il signor Aldo, il mio vicino, ero sempre molto imbarazzata ogni volta che lo incontravo in giro. Faceva quella faccia come per dire: "Ricordati cosa abbiamo fatto io e te...". Per questo motivo cercavo il più possibile di evitarlo o per lo meno di non essere da sola in quei momenti. Ma era inevitabile che questi miei tentativi prima o poi fallissero e io lo incontrassi da sola, era solo una questione di tempo. E quando accadde, fu nelle peggiori condizioni (per me).
    Era arrivata la primavera e io andavo a scuola in bicicletta (era l'ultimo anno di liceo). Un giorno ero appena rincasata da scuola e scesi in cantina a mettere via la bici, quando lo incontrai. Ero finita! Mi guardò con la sua faccia da porcello e mi disse: "Ciao Chiara"
    "Salve signor Aldo" risposi. Si era messo in modo che io non potessi andare avanti. "
    Sai, mi sei mancata in queste settimane" e avvicinò il suo viso al mio.
    Ero imbarazzatissima. Volevo andare via, ma la sua vicinanza mi aveva fatto venire in mente la scopata di qualche settimana prima e avevo già le mutandine bagnate. Non feci in tempo a ragionare che avevo la sua lingua in bocca. Corrisposi il bacio, la realtà era che avevo voglia di cazzo e non potevo nasconderlo. Lo staccai da me dicendo: "Ma sei pazzo! Qua può passare chiunque e vederci!" "Vieni con me!" mi disse e lo seguii. Girammo l'angolo e arrivammo alla sua cantina. Aprì la porta, entrammo, era spaziosa e ordinata. "Metti dentro anche la bici!" disse, "così nessuno se ne accorgerà" e lui chiuse la porta alle mie spalle.
    "Ciao troietta" mi disse e rimise la sua lingua nella mia bocca, mentre le sue mani scendevano a palparmi il culo. Mi slacciò i jeans e iniziò a frugare nella mia fighetta, ormai tutta bagnata. Nel frattempo io avevo aperto la zip dei suoi pantaloni e tirato fuori quel grosso cazzo che ben ricordavo. Mi inginocchiai e lo presi in bocca, era talmente grosso che faceva fatica a entrare. "Dai, troietta, succhia il mio cazzo!" disse e io non me lo feci ripetere. Ormai devo dire che ero diventata una pompinara con i fiocchi e il cazzo del mio amante 65enne era davvero duro. Mi alzai, mi misi lascivamente piegata a 90 sul suo banco da lavoro e, mentre lo guardavo dissi: "Ti piace la tua puttanella?" "Da morire!" fu la sua risposta e dopo pochi secondi aveva spostato di lato le mie mutandine e piantato per bene il suo cazzo nella mia fighetta. "Aaaa!" mi lasciai sfuggire e lui iniziò a spingere quell'arnese avanti e indietro nella mia Adv
    passerina. Il primo orgasmo arrivò quasi subito, la situazione era troppo eccitante, ero in una cantina, piegata su un banco da lavoro, con i pantaloni calati, le mutandine spostate di lato e 23 cm di cazzo di un uomo di 65 anni mi stavano scopando! Il signor Aldo continuava a spingere e io godevo ancora. "Dai puttanella godi, ti piace come ti scopa il tuo vecchio eh?" E io: "Si dai, sfondami spaccami, scopami, gooodoooo!!!"
    E giù un altro orgasmo. "Sto per venire!" disse lui. "Toglilo!" gli dissi e lui tirò fuori il suo cazzone e mi sborrò sul culo, imbrattandomi tutte le mutande con la sua sborra. Mi girai e lo presi in bocca, leccando per bene tutta la sborra che era rimasta attorno alla cappella, poi lo guardai senza dire nulla. Mi aiutò a sollevarmi, mi diede un bacio e mi passò un pezzo di carta per pulirmi, aggiungendo: "Dai, che se no fai tardi. Tanto ci rivediamo presto". Aveva capito che razza di troia ero e che mi avrebbe potuto avere quando voleva. Tirai su i jeans e sentii addosso l'umido delle mutandine bagnate sia dai miei umori che dalla sua sborra, presi la bicicletta e andai a casa.


    Annunci69
     
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0 replies since 28/4/2010, 08:34   3030 views
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