Un patto scellerato

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  1. Mr.ShikaHack
     
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    Erano ormai quasi tre anni che le richieste di Stella per avere il motorino risultavano vane. Il padre Dario su questo argomento era irremovibile. Aveva troppa paura delle due ruote, e le assicurazioni che il giorno stesso che avrebbe preso la patente le avrebbe comprato l’auto, non servivano a tranquillizzare la figlia. Lei voleva assolutamente il motorino come tutte le sue amiche. Continuava a cercare di convincere il padre in tutti i modi possibili, ma alla fine la sorte gli venne in aiuto.
    Era una notte di mezza estate, Dario si alzò e si diresse verso la cucina per prendere un po’ d’acqua fresca in frigo. Non accese le luci per non svegliare la moglie, la fioca luce che filtrava dall’esterno era sufficiente. Vide la stanza di Stella tenuemente illuminata dalla piccola lampada che la ragazza teneva sul comodino, e dato che la porta era socchiusa si avvicinò per vedere perché la figlia non stesse dormendo, ma appena gettò dentro lo sguardo gli fu chiaro il motivo di quell’insonnia: la ragazza si stava masturbando! Dario sarebbe dovuto andarsene via all’istante, ma non lo fece. Restò a guardare quello stupendo e giovane corpo nudo, le lunghe e affusolate gambe aperte con le ginocchia sollevate, le dita che scorrevano nella fighetta, la mano che si accarezzava i seni piccoli ma perfetti e stuzzicava i capezzoli irti. Quel soffermarsi a guardare gli fu fatale perché ebbe una inaspettata quanto prepotente erezione. Protetto dal buio e approfittando che la figlia non era in posizione per vederlo, si abbassò le mutande e prese in mano il cazzo ormai durissimo e iniziò a masturbarsi come un ragazzino. Ma non aveva considerato un particolare: la figlia aveva un piccolo specchio da trucco posato sulla scrivania proprio di prospetto a lui, e da quel piccolo specchio Stella lo vide. La ragazza si alzò di scatto e aprì la porta. Lui rimase lì con il cazzo ancora in mano che la guardava interdetto. Lei, completamente nuda al cospetto del padre, gli fece cenno di entrare nella stanza e richiuse immediatamente la porta. Dario era muto dall’imbarazzo e dal senso di colpa, ma la figlia prese subito in mano la situazione e rivolgendosi a lui con tono deciso, disse
    - e bravo, mi stavi spiando! Sai che succede se lo dico a mamma?
    Dario era completamente pietrificato, e la ragazza, dopo un istante di silenzio che sembrava interminabile, continuò
    - Adesso hai due possibilità: o vado a svegliare immediatamente mamma e le dico che ti stavi sparando una sega spiando tua figlia, o mi compri il motorino. In questo secondo caso non solo sto zitta, ma ti permetto anche di guardarmi e masturbarti.
    Il padre si rese conto che non aveva Adv
    scelta: da una parte c’era una tragedia familiare che lo avrebbe portato ad un sicuro divorzio, dall’altra una situazione tutto sommato piacevole. Fu pronto a mettere a fuoco la situazione al punto da effettuare un rilancio come un provetto giocatore di poker
    - Possiamo accordarci sulla seconda ipotesi – rispose alla figlia – ma aggiungendo qualcosa alla tua proposta.
    La figlia sgranò gli occhi a quell’inaspettato rilancio e chiese cosa intendesse
    - beh – rispose ancora lui – ammetterai che a 44 anni non è decoroso farsi le seghe, e neanche troppo appagante. Allora facciamo così: sarai tu a menarmelo e mi consentirai anche di toccarti – e aggiunse come a dimostrare che in fondo non era completamente nelle mani della figlia – d’altronde sarebbe la tua parola contro la mia. La mamma sa che faresti qualsiasi cosa per il motorino, e potrei dire che è tutta una tua invenzione per raggiungere lo scopo. Potrei dire che mi hai fatto questo ricatto e non ho ceduto. Anzi andrei io a svegliarla per cambiare le carte in tavola.
    Stella capì che il ragionamento del padre stava in piedi ed accettò.
    - Ok, ci sto. Cominciamo subito?
    - Certo – rispose il padre – non vedi che non vuol saperne di riabbassarsi? Dai, datti da fare.
    Stella, che si trovava in piedi al cospetto del padre, dovette solo fare un piccolo movimento in avanti con il braccio e si ritrovò con quell’asta dura e dritta in mano. Lo strinse, lo scappellò e cominciò a muoversi nella più classica delle seghe. Il padre, secondo gli accordi presi, prese nel palmo della mano una tettina e portò l’altra tra le gambe della figlia. La sentì bagnata e introdusse dentro due dita cominciando a farle scorrere ritmicamente. La ragazza cominciò inevitabilmente a godere e in preda al piacere si complimento con il padre per quell’arnese
    - hai un bel cazzo grosso e duro….
    Lui, che non era certo un pivello e aveva capito che la figlia era ormai partite, prese la palla al balzo
    - Ti piace? Allora prendilo anche in bocca.
    Stella non se lo fece ripetere, si chinò e cominciò subito a succhiarlo. Dario sentiva il calore della bocca si sua figlia ed apprezzava la maestria di quel pompino
    - mhhh… sedi brava con la bocca….non è certo il primo che prendi, vero puttanella? Però non è giusto che solo io debba godere così, adesso ci penso io a farti divertire.
    Così dicendo fece sdraiare la figlia sul letto a gambe aperte e si mise su di lei in posizione di 69. Leccava, lappava, stuzzicava sapientemente il clitoride e la penetrava usando la lingua come un piccolo cazzo. Stella, che pure aveva avuto non poche esperienze, constatava con piacere come un uomo maturo sia molto più bravo dei pischelli che fino ad allora gliela avevano leccata. Godeva come una vacca e succhiava con cupidigia il grosso cazzo di suo padre. L’uomo le infilò un dito nel culo, e trovandolo già aperto disse
    - allora sei proprio una puttanella, ti sei fatta già rompere il culo! Quanti cazzi hai conosciuto fin ora?
    Lei rispose staccandosi un attimo da quel cazzone
    - Almeno una decina, ma nessuno come il tuo!
    Quelle parole suonarono come un invito a spingersi oltre alle orecchie del padre, che disse
    - Allora adesso te lo faccio provare dentro, vedrai che ti piacerà
    Senza aspettare l’assenso della figlia, cambiò di posizione. Stella rimase a gambe aperte, mentre il padre puntava la cappella alla sua figa e spinse facendoglielo entrare tutto dentro. La cavalcò mettendoci il massimo dell’impegno, voleva che sua figlia godesse come nessuno l’aveva mai fatta godere prima. Stella raggiunse innumerevoli orgasmi e fu lei stessa a cercare la bocca di suo padre con la sua infilandogli la lingua in bocca. Dario disse che stava per venire, e lei lo esortò a godere dentro, rassicurandolo sul fatto che non sarebbe restata incinta in quanto prendeva la pillola. Il padre affondò gli ultimi colpi con forza e finalmente sborrò inondando l’utero della figlia con interminabili schizzi di abbondante sperma. Il viso di Stella era letteralmente stravolto dal piacere che il padre le aveva regalato. Lo baciò ancora in bocca e disse
    - E’ stato bellissimo, mi hai fatta impazzire di piacere, spero che tornerai spesso nel mio letto – ma aggiunse – però il patto per il motorino resta.
    La mattina seguente il padre le comprò il tanto desiderato motorino, ma quella notte tornò di nuovo nel suo letto.


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  2. Expertpussy1
     
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    E' una spesa ben fatta. Lei, la piccola ti rimborserà la spesa in comode rate trisettimanali....
     
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1 replies since 22/4/2010, 07:53   3279 views
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