Grazie facebook!

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  1. Mr.ShikaHack
     
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    Sono seduta in cucina, il pc collegato a fb.
    Accanto, il cellulare, in primo piano l'mms che mi ha inviato l'altro giorno.
    Ho tolto gli slip e mi muovo ritmicamente strofinando il clitoride sul cuscino.
    Guardo le sue foto sul computer, il suo cazzo in primo piano sullo schermo del cellulare.
    Mi sembra di risentirlo dentro e questo mi eccita in maniera furibonda.
    Io ho 42 anni, sono sposata da parecchio tempo e non avevo mai tradito mio marito. Questo prima di incontrare Giò che di anni ne ha 27 e che ho conosciuto in chat.
    Un ragazzo bello, intelligente. Che scopa in maniera sensazionale.
    Ricordo ancora il giorno in cui si è aperta la finestra della chat:
    “Ciao”
    “Ci conosciamo?”
    Rispondo:
    “No. Non credo proprio”
    Da questo è partito tutto. Proprio tutto. Ed è stata una vera sorpresa. Io non avrei mai immaginato di essere una donna capace di scopare con uno sconosciuto, men che meno se lo sconosciuto in questione è di 15 anni più giovane di me. E invece lui è riuscito a travolgermi. Prima scrivendo delle cose che mi facevano ribollire il sangue, poi...
    Si stava chattando quando, improvvisamente:
    “Senti, mi è venuta voglia di sentire la tua voce. Se vuoi, chiamami” A seguire il numero del suo telefonino.
    Ho riflettuto a lungo ma, circa una settimana dopo, dandomi della pazza scriteriata, e senza nascondere l'ID, l'ho fatto
    Il suo commento è stato:
    “Bella voce”
    Ripenso a quel giorno e a quelli seguenti in cui ho vissuto con una sola idea in testa: lo volevo, volevo sentire le sue mani, la sua lingua, il suo cazzo affondarmi dentro.
    Mi sono toccata fino a consumarmi le dita. Poi abbiamo deciso di incontrarci, come per caso, in una libreria del centro. Io ho visto lui, lui ha visto me: ero di spalle quando è entrato, mi ha detto che il cazzo gli è venuto subito duro e che, quando mi sono girata, ha desiderato infilarmi la lingua in bocca. Io mi sarei fatta scopare su quegli scaffali, davanti alla gente, a mio marito ignaro di tutto. L'ho guardato a lungo: avrei voluto essere il libro che teneva fra le mani. Ero accaldata, bruciante. Sono uscita per fumare una sigaretta, ne ho fatto fuori la metà con due tiri.
    Ci siamo piaciuti, il giorno dopo mi sono spogliata davanti a lui, in cam. Mi ha chiesto di sedermi sul lavello, di allargare le gambe, di infilarmi le dita nella figa. L'ho fatto, poi quelle stesse dita le ho messe in bocca. Lui scriveva e si masturbava: Mi ero depilata tutta, dietro sua precisa richiesta e aperta così non lasciavo certo spazio all'immaginazione. Ero per lui, come lui mi voleva. Adv
    Avrei dato non so cosa per sentirlo su di me. Ero eccitatissima, me la sentivo allagata, in fiamme.
    Tre giorni dopo...
    Sono in treno e stò andando da lui. Non abitiamo vicinissimi.
    Viene a prendermi in stazione, ancora più bello di quanto lo ricordassi, e mi porta al suo studio. E' giovane ma già un libero professionista. Lo studio però, è praticamente senza mobili, ancora in allestimento. Gli chiedo di andare in bagno, lui me lo indica e fa per allontanarsi ma io lo trattengo:
    “Rimani pure, io non mi vergogno”
    Appena mi alzo lui si avvicina, mi prende da dietro, sento il suo cazzo contro il mio culo, già duro. Lo tocco e comincio ad eccitarmi.
    Mi porta in quella che diventerà la stanza della segretaria e lì, in piedi inizia a spogliarmi, quelle mani che ho tanto desiderato sono sul mio seno, la sua lingua in bocca, poi scende a succhiare i capezzoli, ormai già diventati di pietra. Io lo stringo, avverto la mia e la sua urgenza. Stende per terra un telo da spiaggia, e io mi stendo su di esso, guardandolo mentre toglie il maglione, il jeans e gli slip. Il cazzo esplode ed io rimango senza fiato: è doppio, lungo. Improvvisa, la voglia di leccarlo, succhiarlo, infilarlo tutto in bocca. E lo faccio, in ginocchio, accarezzandolo con la lingua e con le mani, sfiorandogli le palle, scendendo sempre di più, fino a farlo arrivare in gola. Ansimo, comincio a gemere, e continuo, con maggiore forza, intensità; la sua punta è liscia, eccitante, un anticipo di godimento interno. Succhio ancora, instancabile, mi piace da impazzire. Lui infila le mani nei miei capelli attirando la testa, infilandomelo tutto, mentre io vado su e giù come una forsennata. Mi è sempre piaciuto fare i pompini, ma questo è davvero super. Non resistiamo più. Mi spinge dolcemente a terra, inizia a leccarmi, e poi mi penetra con un unico, potente colpo. Mi bacia e affonda con forza, lo sento fino nello stomaco, non riesco a trattenere i gemiti che ad ogni spinta si fanno più forti, il suo volto eccitato è a un millimetro dal mio. Cingo i suoi fianchi con le gambe, per trattenerlo, mi sento riempita come non mai, bagnata fradicia. Stringo le mani sulla sua schiena e lui non mi da tregua, va su e giù con un movimento ritmico che mi fa impazzire. Strofina contro le pareti della mia figa e sento che stò per venire. L'orgasmo sale, io gli chiedo di continuare:
    Giò, non smettere, non smettere! Ti prego, stò venendo, sto venendo!”
    Lui aumenta l'intensità dei colpi, mi solleva le gambe, me le tira indietro e io inizio ad urlare come una troia.
    Poi mi solleva, ci sediamo, le gambe uno intorno all'altro: mi sfonda completamente, non sento il pavimento, sento solo i suoi affondi, a tratti violenti, che mi fanno contorcere dal piacere.
    Mi è venuta sete, mi alzo per bere ma lui mi blocca, così, in piedi, mi penetra, schiaffeggiandomi il sedere. Una posizione che avevo sempre trovato scomoda, d'un tratto diventa una delizia, per il mio corpo: sudo, i capelli mi si attaccano al collo, lui li scosta, mi morde, mi bacia, continuando a schiaffeggiarmi. Le ginocchia si piegano: è bellissimo!
    Non mi do il tempo per riprendermi. Lo voglio ancora, lo terrei dentro di me all'infinito. Mi piego , mi metto carponi e lui mi scava con le dita aumentando il mio desiderio. Il respiro mi spezza nel petto: non ricordo l'ultima volta che un uomo ha saputo scoparmi così. So solo che desidero essere presa di nuovo e Giò non si fa attendere: è dentro, che spinge e spinge, mentre io miagolo come una gatta in calore: vorrei che avesse due cazzi per poterne tenere uno in bocca e succhiarlo!
    Lo inchiodo al pavimento, inizio a cavalcarlo, a roteare il bacino, lui è sotto di me, mi tocca il seno, strizza i capezzoli con forza, e intanto mormora parole incomprensibili. Gli infilo un dito in bocca:
    “Parla” ordino perentoria “dimmi quel che voglio sentire”
    “Troia” risponde lui

    Non viene, è di una resistenza sconcertante e piacevole al tempo stesso. Nessuno è riuscito a resistermi tanto. Io invece non resisto più, sento l'orgasmo afferrarmi il ventre, non riesco a dominarlo, mi piego su di lui, strofino il clitoride sulla sua pancia e inizio ad urlare.
    Mi tappa la bocca, siamo in un condominio, ed è ora di pranzo. Gli altri mangiano, noi scopiamo. Teme che qualcuno possa sentirci.
    Allora mi rimette sotto di lui, sfila lentamente le autoreggenti, mi solleva ancora le gambe, con i piedi gli accarezzo il viso, ma lui le spinge indietro, oltre la testa. La mia figa diventa strettissima, il suo cazzo sempre più duro, un cazzo che, in quella posizione, sento strofinarmi le pareti interne come un tizzone ardente.
    E' eccitatissimo, lo vedo dal suo viso, lo sento nel suo cazzo che mi spacca. Ho fame di lui, inizio a muovermi più velocemente, lo schiaccio, lo divoro, gli stringo il petto villoso con le mani.“Vai, Giò, spaccami!” gli dico a mezza voce.
    Ho i suoi occhi nei miei, carichi di voglia, mi eccita guardarlo, mi eccita sentirlo: in quella posizione so che non reggerò ancora per molto, è arrapante oltre ogni dire. Una, due, mille volte spinge spostandomi le gambe all'indietro, mentre il mio buco si stringe ancora di più, la figa si bagna. Con lui è come un rubinetto che perde. Scivola in me, il respiro accellera, non riesco a trattenere i gemiti e capisco che stà per succedermi una cosa mai accaduta prima: venire per la terza volta! Gli tocco il viso, quel pochino di barba che usano portare oggi i giovani è ruvida e mi da i brividi. Lui non smette, spinge sempre più velocemente, si piega a leccarmi i capezzoli, poi li morde, quasi li strappa. Io cerco di trattenermi, non posso ancora venire, devo aspettarlo:
    “Ti prego Giò, vieni” dico
    Ma lui non risponde, continua a guardarmi e a fottermi, incurante
    “Che cazzo che hai!” riesco a sussurrare fra i gemiti. Ed ha veramente un cazzo enorme, che mi spezza la figa in due, che mi fa inarcare la schiena dal piacere, che mi fa godere come una maiala. Trattengo l'urlo ma mi sento scuotere tutta, come se una corrente elettrica mi trapassasse fino ad esplodere li, nel centro del mio corpo. Lui riesce ad allungare il mio orgasmo all'infinito, mi sembra di impazzire, urlo ancora, quasi mi strappo i capelli. Quando riesco a calmarmi lo allontano da me, sfinita. Stiamo scopando da più di due ore e io ho il treno, un marito che mi aspetta.
    Ma Giò non ha intenzione di smettere. Io ancora distesa, me lo infila in bocca e comincia a scoparmela come se fosse la figa: io stringo le labbra, comincio a muovere la lingua sulla sua punta liscia, lui spinge fino in gola. Mi piace, ho i muscoli della faccia indolenziti, ma mi piace. Non so per quanto tempo continuo così, so solo che lui non viene. Ma come? Mi chiedo.
    Come fa? La maggior parte degli uomini avrebbe schizzato da almeno un'ora e questo ragazzo così giovane resiste ancora? Sono sconvolta, davvero, non mi era mai capitata una cosa del genere. E' una dote in più, lo ammetto, però sono mortificata. Non posso trattenermi oltre, devo andare. Lo guardo, siamo ancora nudi e se dipendesse da me lo spompinerei ancora per ore: ho una voglia inesauribile di lui.
    Di sentirlo venire nella mia bocca, sentire il suo sapore.
    Ma non è possibile. E' davvero tardi. In più non so se vuole rivedermi, magari è il tipo da una botta e via.
    Mi riaccompagna e io, in stazione, gli invio un sms, complimentandomi per la sua bellezza e l'altezza della prestazione. La sua risposta arriva quando sono a casa:
    “L'antipasto è stato servito, adesso dobbiamo passare al primo e al secondo! Se si ha voglia!”
    Sorrido. Eccome che ne ho voglia!!
    A tranquillizzarmi sono anche le chat successive: vuole scoparmi ancora, vuole sfondarmi il culo e venire li.
    Ho un po paura, lo ammetto, l'altro che è riuscito (uno solo!) ad avere il mio buco segreto non solo mi ha procurato un dolore terrificante ma è stato anche deludente: descrizione di una sensazione meravigliosa che non c'è stata, anzi! Ma da questo ragazzo sento che accetterò tutto, è riuscito a convincermi. Adesso è in chat, vuole che ci incontriamo fra qualche giorno.
    Ci andrò e, se vi va, vi racconterò la seconda parte di questa inaspettata ma esaltante storia!
    Con questo titolo, magari: “Il mio culetto spaccato!”


    Annunci69
     
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