La mia splendida sorella

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  1. Mr.ShikaHack
     
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    Non ce la faccio più, ogni volta che torno a casa è la stessa storia, mi ritrovo nel letto pensare a lei senza riuscire a dormire, ormai è la mia ossessione, una sottile parete ci separa eppure non posso averla.

    Ormai è una splendida giovane donna, è bellissima ed inconsapevole di esserlo, il brutto anatroccolo è diventato uno splendido cigno che tormenta le mie notti.
    È vero che sono suo fratello maggiore ma non c’è donna che io desideri o abbia desiderato di più.
    Non riesco a non pensare ai suoi splendidi capelli castani nei quali adoro mettere il naso ogni volta che ci abbracciamo, alla sua bocca ed ai suoi occhini castani , al suo corpo da modella, flessuoso e sensuale, ai suoi grandi seni, alle sue lunghe gambe ed alla sua morbida e candida pelle.
    È davvero meravigliosa la mia piccola Elisabetta, l’ho vista crescere e diventare donna ed ora la voglio.
    Vivo lontano da casa per motivi di studio e torno praticamente una volta al mese per venire a trovare i miei e soprattutto Elisabetta, ossia la ragione per la quale la mia permanenza in questa casa è allo stesso tempo dolce e dolorosa.
    Il nostro rapporto è stupendo, ci sentiamo spesso al telefono e lei non fa che ripetermi quanto le manchi il suo fratellone; ogni volta che ci vediamo mi accoglie con baci ed abbracci più calorosi che suscitano in me un effetto sempre più lontano da quello che l’abbraccio di una sorella dovrebbe fare.
    Questa notte è ancora più dura del solito, continuo a ripensare all’abbraccio che mi ha riservato quando nel pomeriggio sono arrivato a casa, ai baci che mi ha dato ed a quanto era felice della partenza dei nostri genitori per poter rimanere sola con me.
    Non sa quale desiderio mi stia pervadendo, il solo pensiero di lei, del suo odore e del suo calore mi provoca un’eccitazione che i miei boxer non riescono a contenere.
    Mi alzo, non ce la faccio più a stare a letto, vado verso la sua stanza e la trovo addormentata a pancia sotto come sempre: le lenzuola le coprono le gambe solo fino alle ginocchia, gli slip, rientrando leggermente tra le sue natiche, fanno si che io le possa ammirare in tutto il loro splendore, mentre la mia vecchia t-shirt che indossa per dormire è risalita per pochi centimetri sulla schiena scoprendo pochi lembi di candida pelle.
    A fatica riesco a distogliermi da quel meraviglioso spettacolo, ma per non rischiare di svegliarla me ne vado in sala a vedere un po’ di tv.
    Sono lì che velocemente passo da un canale all’altro senza peraltro prestare attenzione ai programmi che mi passano davanti, quando ad
    un tratto appare lei: Elisabetta.
    Ha sentito il rumore della tv e si è svegliata alzandosi per venire a controllare.
    Senza dire nulla viene a sedersi sul divano e, appoggiando la testa sulla mia spalla, mi dice:
    - come mai non riesci a dormire?-
    e io – pene d’amore sorellina mia! –
    - e chi è che ti fa star sveglio la notte? –
    - è una ragazza bellissima, l’unica che vorrei e l’unica che non posso avere –
    - e cosa avrà di tanto speciale da ridurti così?-
    - adoro tutto di lei: il suo corpo, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua bocca, i suoi capelli, il suo profumo, tutto –
    - mamma mia! Vorrei essere io una così! – mi dice dandomi un bacio sulla guancia ed alzandosi per tornare a dormire.
    Sono scosso da questa sua ultima frase, che sia una battuta, un invito, una speranza vera o chissà cos’altro, tanto che la curiosità mi spinge a raggiungerla in camera sua.
    Elisabetta si è già ridistesa sul letto, è supina ed ha ancora gli occhi aperti.
    Mi avvicino al suo letto e mi siedo accanto a lei, le carezzo il viso scostando una ciocca di capelli che glielo copriva, avvicino la mia bocca a lei e le do un bacio sulla fronte.
    I suoi occhi sono spalancati e mi fissano mentre i miei seguono il movimento della mia mano tra i suoi capelli, fino a che queste parole non mi escono dalla bocca
    - sei tu, quella ragazza sei tu, piccola Elisabetta - .
    Lei non dice nulla, chiude gli occhi tenendo con la sua mano la mia sul suo viso.
    Mi avvicino ancora con le labbra a lei ma stavolta le poso sulle sue, dolcemente, e con la punta della lingua le sfioro le labbra che rispondono alla sollecitazione aprendosi.
    Ora il nostro è un bacio che non ha nulla di fraterno, le labbra sembrano volersi divorare mentre le lingue danzano avvinghiate l’una all’altra.
    Mi stacco per un attimo da lei carezzandole ancora la guancia.
    Elisabetta apre gli occhi e mi fissa, poi con un filo di voce mi dice:
    - ti amo -
    Dopo questa sua frase ogni barriera, ogni paura ed ogni scrupolo sembrano non essere mai esistiti; ora ha senso solo la passione, contano solo le nostre anime ed i nostri corpi che si desiderano.
    I baci divengono sempre più appassionati mentre me mie mani cercano di scoprire ogni lembo di pelle del corpo dei miei desideri.
    Le tolgo la maglietta e mi distacco leggermente da lei per ammirare il suo splendido e flessuoso corpo del quale ora mi è nascosta alla vista, da dolcissime mutandine bianche, solamente il giovane ed inesplorato sesso.
    Bacio ancora Elisabetta sulla bocca, avidamente lecco ed assaporo la sua pelle: il suo lunghissimo collo e il seno sodo del quale adoro gustare i piccoli capezzoli infuocati al contatto della mia saliva.
    Scendo sul suo ventre, piatto e ben tornito, i miei baci e le carezze della mia lingua provocano in Elisabetta dei brividi di piacere che percepisco da movimenti involontari del suo corpo sconvolto dalla mia esplorazione.
    Ora sono sul suo sesso ancora coperto, bacio la sottile stoffa che mi divide da lui e con le mani le sfilo l’ultima barriera rimasta tra me e il piacere più anelato.
    Il mio sguardo si perde nell’ammirare quel fresco ed incolto prato di scuri riccioli da cui sporgono due meravigliose labbra accoglienti che in tutto ricordano le invitanti porte del paradiso del piacere.
    Mi tuffo deciso sull’inesplorata vagina, per bere quanto lei copiosamente offre per la prima volta ad uno sconosciuto, mentre la lingua cerca e trova la clitoride per mostrarle quanto piacevole possa essere il loro incontro.
    Sento le mani inesperte di Elisabetta che convulsamente mi carezzano la testa tormentando i mie capelli, fino quando un orgasmo la pervade ed i suoi muscoli come per incanto si rilassano lasciando che io mi disseti del suo piacere.
    Lascio per un attimo Elisabetta nuda e distesa sul letto e mi tolgo tutto ciò che indosso rimanendo anche io come la nostra genitrice mi fece.
    Il mio sesso è lungo, eretto e duro come mai; Elisabetta lo guarda meravigliata e desiderosa allo stesso tempo, allora la invito ad avvicinarsi ed a sedersi ai piedi del letto davanti a me.
    La mia sorellina è ora a pochi centimetri dal mio sesso, mi guarda negli occhi come a chiedermi cosa fare, quindi finalmente lo afferra con entrambe le mani iniziando una tenera carezza.
    Elisabetta cerca nel mio sguardo un segno di approvazione che immediatamente trova, quindi avvicina il viso al mio pene e appoggiandovi una guancia pur mentendolo sempre con la mano.
    Inizia a baciarlo sulla base, risalendo lentamente verso l’apice e continuando nella sua carezza.
    Lo bacia sulla punta ed apre le labbra per poterlo massaggiare anche con la lingua.
    I movimenti di Elisabetta diventano sempre più decisi fin quando inghiottisce tutto il mio cazzo ormai prossimo al piacere.
    La sua calda bocca è accogliente e golosa e le mie mani guidano la testa della piccola Elisabetta perché il godimento sia ancora più intenso.
    Sento una scarica attraversarmi la schiena, so che sto per venire e così mi tolgo dalla bocca di Elisabetta per catturare con il lenzuolo la copiosa colata che sembra durare un'eternità.
    L’esser venuto non ha certo placato la mia voglia di Elisabetta ed il mio sesso rifiorisce immediatamente in tutto il suo vigore: voglio Elisabetta e voglio entrarle dentro.
    La mia sorellina ha il mo stesso inconsapevole desiderio e curiosa e desiderosa si stende sul letto in attesa della congiunzione dei nostri corpi.
    Ora sono in ginocchio sul letto e carponi avanzo verso l’agognato oggetto del desiderio.
    L’aiuto a divaricare le gambe per farmi spazio e comincio ad appoggiarmi a lei; il mio sesso eccitato si poggia sulle umide labbra della vergine fichetta pronta ad accoglierlo.
    Vinta la resistenza dell’imene finalmente sono in lei e sento il calore della sua fica che mi abbraccia vogliosa.
    Sono completamente disteso su Elisabetta che istintivamente mi cinge a se con le sue lunghe gambe come a non voler farmi scappare.
    Inizio a muovermi in lei con movimenti lenti ma decisi e ad ognuno di essi corrispondono scariche di piacere che attraversano indistintamente i nostri corpi.
    Aumento le frequenze della mia danza come a cercare di penetrare ancora più a fondo la mia amata per potermi sentire sempre più sua parte inscidibile.
    Percepisco montare il piacere di entrambi, mi sembra di sentire arrivare quello di Elisabetta come il mio; so che dovrei fermarmi ed uscire da lei, ma quando la sento esplodere in un orgasmo quasi doloroso per quanto forte, non riesco a fermarmi ed un infinito fiume bianco e vivo si libera dal mio sesso travolgendo il ventre di Elisabetta, che rianimata flusso caldo mi stringe ancor più forte in un abbraccio di gambe e braccia che sembra interminabile.
    Sembra passata un’eternità dal raggiungimento del piacere quando mi ridesto tra le braccia della mia sorellina che continua a tenermi a se con tutta la sua forza.
    La bacio con dolce passione sulla bocca e velocemente mi giro nel letto senza mai abbandonarla ma facendola passare su di me.
    Ora è lei a baciarmi, i nostri sessi sono ancora congiunti e inzuppati della miscela del mio seme e dei suoi umori.
    Con una mano prende il lenzuolo e lo tira su coprendoci, poi appoggia la testa sul mio petto ed esausta prende sonno tra le mie braccia.
    Io sono qui che penso a cosa è accaduto, per ora in me vive il ricordo di un desiderio soddisfatto e non c’è spazio per il rimpianto, il rammarico o il senso di colpa: non so cosa accadrà domani al risveglio; ora sono stanco e prendo sonno consapevole che niente sarà più come prima.

    Annunci69
     
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0 replies since 13/4/2010, 13:41   4980 views
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