Fiamma rossa

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  1. Mr.ShikaHack
     
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    In questo periodo di pomeriggio, dopopranzo perlopiù, amo mettermi sull'amaca sotto due alberi ombreggianti mentre il venticello mi culla e mi fa addormentare.
    Proprio mentre stavo per entrare nelle braccia di Morfeo il mio cellulare ha iniziato a squillare e senza guardare sul display chi fosse risposi diretto: "Pronto" "Ciao mio nipote preferito- dalla voce arzilla e fresca riconobbi subito mia zia, la sorella più piccola di mia madre- ti ho disturbato?" "Che zia ruffiana che ho- dissi ridendo e cercando di coprire la bocca impastata dal sonno- no no dimmi pure" "Ti devo chiedere un favore? - mentre la voce divenne quasi implorante - una mia amica, Cinzia, scende per una settimana e sta a casa mia come ospite- disse continuando- beh andresti a prenderla alla stazione?" "Va bene tanto ho la settimana di pausa dell'università" "appunto ti vorrei chiedere se potessi tenerle compagnia quando io sono a lavoro" "Va bene zia ma ricordati che mi devi un favore" risposi ridendo mentre lei mi fece un'ultima raccomandazione "La riconoscerai per i suoi capelli rosso fuoco" disse chiudendo poi la chiamata.
    Il giorno dopo mi recai alla stazione qualche minuto in anticipo dell'arrivo del treno. Attesi e quando si fermò sul binario iniziai a studiare le persone che scendevano dal treno per capire chi fosse l'amica di mia zia. Solo dopo qualche minuto notai una donna alta circa un metro e settanta occhi marroni acapelli rosso fuoco una bella 4 ma anche un pancione di tipica donna in dolce attesa. Le andai incontro l'aiutai con le valigie e facemmo le presentazioni di rito.
    Accompagnata a casa di mia zia l'aiutai a disfare i bagagli e iniziammo a parlare per conoscerci meglio, sinceramente la trovavo attraente ma cercavo di nascondere il mio stato di "tensione" per non metterla in imbarazzo visto che io da 20enne potevo essere suo figlio dati i suoi 40 anni.
    Così un pò incuriosito un pò per farla distrarre iniziai a chiederle di lei, della sua vita e del padre del bambino. Mi narrò che nella vita aveva avuto veramente pochi amori e che essendosi lasciata dopo una storia di 7 anni aveva iniziato a divertirsi senza una relazione fissa e proprio da un "divertimento" c'era scappata la gravidanza che aveva accettato anche se il papà alla notizia aveva fatto il classico passo del gambero.
    La confessione mi permise di divenire più intimo con lei e di toccare argomenti che variavano dalla politica allo sport al benessere alle cose personali di qualsiasi persona.
    Il secondo giorno lo passammo ancora insieme e dopopranzo la feci stendere sul divano mentre con le gambe sulle mie ginocchia le facevo un massaggio ai polpacci esordì: "Scusami Paolo e tu non hai Adv
    una fidanzata che stai appresso a una tardona incinta?" mi chiese sorridendo "Tardona incinta? e dove è?- dimandai stupito ridendo per poi continuare- io amo un tipo di donna che difficilmente vuole avere una relazione seria con me" "e che tipo?" chiese incuriosita "Beh amo le donne più grandi di me ma non 1 o 2 anni ma dai 35 in sù- dissi guardandola negli occhi- le trovo sexy che sanno ciò che vogliono realmente" "Io sempre i tempi sbagliati ho" disse quasi tra se Cinzia "Cosa vuol dire? Dovevi prendere qualche pillola che mi so scordato?" dimandai senza sapere di cosa parlasse "No scemo solo che se non fossi come una balena spiaggiata avrei colto la palla al balzo e vedi te" "Balena spiaggiata? ma se sei bellissima" "Si certo tutte le mamme incinta sono radiose e bellissime" disse lei quasi cantinelando ciò che le stavo dicendo "No dico che sei stupenda sexy quasi da urlo" risposi iniziando a salire con la mano che massaggiava prima il polpaccio mentre lei, quasi istintivamente, aveva iniziato a ad aprire le gambe e con il piede spingeva sul mio inguine. "Allora davvero ti faccio questo effetto" disse sorridendo tra se, di risposta mi allungai e la baciai sulle labbra azzittendola e continuando a salire per arrivare all'altezza del suo fiore caldo e iniziandolo a massaggiare da sopra i pantaloni. I mugolii iniziarono a farsi sentire così mi posi ai suoi piedi e iniziai a baciarli mentre le slacciavo i pantaloni. Tolti ques'ultimi la mia lingua percorse prima tutta la sua gamba destra molto lentamente poi inziiai a salire dal piede in su sulla gamba sinistra per arrivare all'interno coscia così da farla supplicare di torglierli le mutandine, cosa che avvenne pochi istanti dopo mentre le mie labbra entrarono in contatto con le sue e la lingua cercava il clitoride. L'inizio fu la foga a pervadermi poi mi spostai con la lingua sul grilletto ingrossato dall'eccitazione e con due dita stimolavo una penetrazione che andava a raspare sulla parete superiore in cerca del punto G. Sarà stata la sua tanta eccitazione o forse la mia pratica fatta con alcune compagne di sedute ma la sua fighetta, a dir la verità con un pelo rosso da far venire il sangue alla testa, emanò un fiume di umori che non ebbi paura a bere e che condivisi con lei baciandola in modo molto passionale mentre le mie mani cercavano di spogliarla definitivamente.
    Fu lei che, a quel punto, condusse il gioco iniziando a baciarmi sul collo sulle orecchie, strusciandomi il seno e iniziando a spogliarmi e accompagnando ciò con dei baci molto lasciavi, in pratica facendomi rimanere duro e nudo in pochi secondi. Si sedette sul divano e mi fece mettere in piedi mentre con la lingua iniziava a leccare la mia asta, le sue mani andavano a soppesare le palle e ad accarezzarmi il fondoschiena. Proprio nell'avvicinarsi al momento clou il suo indice ando a stimolare il mio buchino così da farmi scaricare una quantità inaudito di sperma e appena finita, maliziosa come non mai, ha aperto la bocca e ha ingoiato tutto sotto i miei occhi, questa scena mi ringalluzzì tanto che la mia erezione non si diminuì affatto.
    Sempre al comando del gioco mi fece stendere sul divano mentre da vera cavallerizza si è impalata sul mio bastone iniziando un su-goiù e una roteazione del bacino così che la mia erezione si possa mantenere a lungo e lei possa raggiungere degli orgasmi.
    Oramai la cognizione del tempo l'avevamo persa e sinceramente non riuscivo a sentire il suo peso aggiuntivo. Mentre la cavalcata continuava le sussurrai "mi piacerebbe visitare il tuo terzo buchetto" e lei ansimando mi rispose "prendi dell'olio che ti faccio vedere io". Come un fulmine mi diressi in cucina e gielo passai mentre lei, da abile viziosa qual è, inizio a segarmi con l'olio e mi indusse a penetrarle l'ano con due dita unguentate. Piano piuano lubrificammo sia il mio bastone sia il suo antro così che, messasi a pecora, la feci mia introducendo la mia verga nel suo buco. Data la lubrificazione e la mia eccitazione sbattevo con forza mentre con la mano andavo a tittillare il clitoride provocando così il suo orgasmo in contemporanea col mio.
    Dopo questo rapporto ci rivestimmo e ci demmo appuntamento al giorno dopo.

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0 replies since 12/4/2010, 20:37   1490 views
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