La mia prima volta con mio nonno...

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    Lo adoravo, il nonno, il mio nonno materno.
    In casa con noi viveva una nonna paterna acida e scontrosa. Lui abitava invece , da solo , a poche centinaia di metri dalla nostra casa ed io la trascorrevo quasi tutti i pomeriggi liberi fin da bambina.
    Mi portava in giardino , mi spiegava come curare le piante dell'orto, mi svelava come si allevano bene galline e conigli, mi regalava l'ovetto fresco da bere . Mi narrava storie ed avventure fantasiose che inventava per me.
    Un giorno , però , volle raccontarmi qualcosa riguardante i suoi ricordi più intimi ero cresciuta e si era accorto che le favole non mi divertivano più .
    Ricordo che parlò restando sul generico delle sue numerose avventure ....poi della nonna ..arrivando a dire che la sposò perchè era una bellissima donna e " a letto era una vera scatenata "
    Io ascoltavo a bocca aperta : era la prima volta che sentivo il nonno parlarmi così "spudorato e peccaminoso" . Queste sue parole mi lasciavano indifferente e mi stuzzicavano molto di più dei racconti di guerra e di partigiani o delle storielle...e nonno se ne accorse e così fu incoraggiato a continuare aggiungendo altri numerosi particolari erotici ed intriganti.
    Bevevo le sue parole , raccontava di amori passionali , e poco a poco di sesso esplicito , di rapporti orali , della lingua che entrava nell'intimità, delle sue numerose avventure con le prostitute, del suo membro che, da giovane, aveva aperto tanti buchetti.
    Si era reso conto d'avermi eccitata e improvvisamente cambiò tono Si era reso conto che potevo essere una di quelle donne anche io che non ero più la sua bambina; ero diventata grande e nel fiore dei miei 18anni bella e piacente per qualsiasi uomo.
    Con voce ferma mi chiese se avevo avuto esperienze. Non avevo avute esperienze importanti, qualche bacio da coetanei e qualche strusciamento al cinema .... gli raccontai quel poco che avevo vissuto ma aggiunsi qualche particolare in più perché capii che la cosa lo eccitava . Ammisi che qualche volta mi toccavo ( lo facevo continuamente in verità ) e capii che se gli avessi parlato della mia fichetta a lui sarebbe piaciuto moltissimo.
    Notai che i pantaloni si erano gonfiati là dove c'erano i bottoni e ne fui compiaciuta . Mi chiese se potevo fargli vedere la mia patata lasciandomi a bocca aperta. Il gioco mi stava prendendo la mano me ne accorgevo ma annuii di si.
    Mi accorsi di essere umida come mai e quel rigonfiamento fra le sue gambe mi ossessionava
    Mi disse di entrare nella sua capanna dove erano custodite le gabbie dei conigli.... Mi feci coraggio e entrai.....lui mi seguì e poi chiuse
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    la porta con una grossa e vecchia chiave arrugginita...mi sentii così smarrita..
    Ormai il suo viso non tradiva emozioni ,solo il respiro leggermente irregolare mi fece capire quando fosse particolare quella situazione anche per lui. Mi trovai le sue mani addosso e ben presto erano sotto il mio gonnellino....a accarezzarmi sulle mutandine.
    'Sei bagnata eh porcellina.....fammela toccare tutta la tua fichetta fresca e giovane...mmmmmhhh," Il suo grosso dito aveva spostato la stoffa ed ora accarezzava la mia pelle nuda, bagnata , fradicia e vogliosa.
    Era meglio farsi toccare che toccarsi da sola pensavo mentre mi lasciavo completamente a lui.
    Era piacevole e dolce e quel dito mi dava un godimento che saliva dal basso ventre fin dentro lo stomaco.
    Io ero inchiodata al muro e quasi non potevo muovermi mentre l’altra sua mano mi accarezzava il seno e mi sentivo cosi sua .
    Ero completamente partita.. mi girò e iniziò a spogliarmi.. prima mi sfilò le mutandine poi lentamente mi tolse la maglietta , il reggiseno e quando cadde la gonna si inginocchiò ai miei piedi.
    Ero completamente nuda davanti a lui ..Con due grosse dita allargò le mie labbra e subito vi insinuò la sua grossa lingua.
    Il mio iniziale timore divenne libidine e poi lussuria sfrenata .
    La lingua grossa e bagnata del nonno mi stava dando un piacere sconosciuto e divino.... Leccava come un forsennato, velocemente, sembrava un cucciolo che lecca il latte. Faceva dei rumori, sentivo il suono della sua lingua grondante che scivolava sul mio clito e i suoni di risucchio e di saliva bagnata.
    Mi costrinse ad allargare di più le cosce e si mise sotto di me; succhiò e bevve avidamente tutti i miei umori mentre io impazzivo in preda a una sensazione nuova ,sconvolgente . Le mie gambe cedettero mi lasciò lì inginocchiata spossata e tremante.
    Lui si rialzò e mi disse di accarezzarlo , anzi mi prese le mani e le appoggiò sui suoi pantaloni gonfi facendo in modo di guidare le mie mani in un movimento ritmico e regolare finché ansimando si lasciò andare all'orgasmo.
    Sentii il suo respiro correre convulsamente, vidi i pantaloni che si bagnavano e ricordo la sua voce
    "Brava...brava porca, fammi una bella sega...troietta fammi godere si cosi'...dai dai..ohhhh"
    Spaventata raccolsi la mia roba e aperta la porta fuggii di corsa fuori dalla capanna.....mi rivestii velocemente e tornai a casa senza neppure salutarlo. Mi lavai accuratamente e quella sera come per cancellare il ricordo di ciò che era successo, ma a letto tutta sola, non potei ingannarmi e mi sditalinai furiosamente godendo ancora.
    Dopo quel pomeriggio trascurai il nonno. I miei sensi sarebbero andati da lui di corsa , ma la mia mente si vergognava ti tanta libidine ed il pudore mi costrinse a vergognarmi di quell’estasi
    Pensavo continuamente a quanto era successo, mi eccitavo , mi masturbavo nel buio della mia cameretta , ma non osavo affrontare il nonno, guardarlo negli occhi e parlare con lui. Temevo , nella mia ingenuità , che il piacere mi si leggesse negli occhi e avevo paura di questo immenso desiderio.
     
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