una giornata al mare

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    Memento audere semper

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    Ed, infatti, dopo pochi giorni tornammo al mare, era una giornata calda e ventosa; io ero decisissimo a cercare di capire fino a che punto lei si sarebbe spinta e quanto il mostrarsi la faceva eccitare: infatti,
    avevo portato con me anche un'arma "segreta" acquistata il giorno prima. Nel pomeriggio presi l'iniziativa: la spiaggia si era quasi svuotata ed i pochi presenti erano lontani e sonnecchiavano pigramente; noi eravamo distesi sui lettini affiancati e orientati verso il sole calante in maniera da cogliere anche l'ultimo raggio prima del tramonto. Io mi voltai verso, di lei, presi dalla borsa la crema abbronzante e dissi "Te ne spalmo un po'?" Sapevo che era una cosa che adorava: infatti, rispose
    "Certo!" girandosi su se stessa a faccia in giù sul lettino e slacciandosi il reggiseno del bikini. Prima le spalmai la crema, poi con movimenti lenti e profondi incominciai a massaggiarle il collo e le spalle, quindi indugiando delicatamente sulla schiena, feci compiere alle miei mani dei giri concentrici che allargandosi sempre più, arrivarono sempre più vicini alle mutandine del costume. Lei di tanto in tanto, emetteva dei leggerissimi sospiri di soddisfazione, mentre io spingendomi ogni volta più giù, giungevo a massaggiarle i glutei. Mi guardai intorno, nessuno sembrava far caso a noi e quindi continuai: le
    abbassavo sempre di più il costume e dopo un po' il culo della mia ragazza era quasi completamente scoperto! Le mie mani indugiavano sui fianchi e sui glutei, quando lei improvvisamente, sollevò di un poco il bacino: io capii al volo e con un movimento veloce le abbassai completamente le mutandine, fin quasi alle ginocchia! Emise un gemito sommesso, poi con un fil di voce, ma sempre lucida, disse: "Prendi un asciugamano e tienilo a portata di mano per coprirmi!"; infatti, sconvolto dall'eccitazione, non avevo assolutamente pensato a cosa avrei fatto se qualcuno fosse passato nei nostri pressi; obbedii, e ricominciai immediatamente a massaggiarle il culo ormai completamente nudo, esposto potenzialmente agli sguardi di chiunque ci avesse notato! Non me ne fregava niente di nulla e di nessuno, eccitatissimo m'infilai una mano sotto il costume e comincia a toccarmi, lei continuava a gemere soddisfatta quando, inaspettatamente, si voltò di scatto, si tirò su le mutandine, e coprendosi con l'asciugamano il seno disse: "Guarda là!" Guardai e vidi in lontananza un gruppo di ragazzini che si avvicinava, con pallone a corredo, e che evidentemente, stavano cercando un posto buono dove impiantare un improvvisato campetto di calcio. Ancora una volta avevo avuto la dimostrazione di come le donne sanno mantenere una lucidità di gran lunga superiore a quella di noi poveri maschietti, in
    ogni situazione e in qualunque avvenimento della vita: grazie a quella lucidità avevamo evitato una situazione veramente incresciosa che forse ci avrebbe condizionato in futuro nell'effettuazione dei nostri giochi "in pubblico".
    La baciai teneramente e le dissi: "Sì, però io adesso sono eccitato oltre ogni misura umana!" Rispose "Anch'io!" riallacciandosi il reggiseno. Al che le proposi: "Diamoci una calmata, andiamo a prendere
    qualcosa al bar!" Raccogliemmo le nostre cose e ci avviammo verso il bar dello stabilimento balneare che, collocato in posizione elevata rispetto alla spiaggia, era costituito da un'enorme terrazza; di notte, una volta privata dei tavolini, questa era usata come pista da ballo, trasformando così, quel luogo in una accorsata discoteca all'aperto. Una volta giunti ci rendemmo conto che il bar era completamente deserto: non vi era traccia né di clienti, né di personale addetto! "Aspettami qui, vado a rivestirmi; nel frattempo qualcuno arriverà!", disse Angela, rovistando nel borsone e tirandone fuori una busta
    colorata che non avevo notato in precedenza; le chiesi cosa fosse e lei mi rispose "Una sorpresa!" aggiungendo "E tu invece, cos'hai qui dentro?" indicando la scatola che avevo nascosto sul fondo della borsa: sorrise maliziosa e si avviò verso lo spogliatoio dicendo: "Comincia a prepararla!". In quel momento realizzai di avere con questa ragazza un'intesa che surclassava i miei precedenti rapporti, c'era una complicità pressoché totale: mi capiva al volo e mi assecondava! Mi sedetti ad un tavolino e tirai fuori dalla scatola la mia arma segreta: una videocamera 8mm!
    Mentre il bar continuava ad essere deserto, dopo pochi minuti lei ritornò: era semplicemente stupenda; aveva raccolto i capelli ed aveva indossato un top nero, molto scollato che le copriva appena i seni ed
    una minigonna gialla molto ariosa (tipo ballerine brasiliane) che accentuava la gran sensualità del suo incedere, mentre mi si avvicinava. Ebbi un sussulto: quella mise era stata acquistata per l'occasione,
    quindi era lecito pensare che anche lei come me, dopo l'esperienza avuta per negozi, aveva voglia di continuare il gioco! Infatti si avvicinò, prese una sedia, la pose di fronte a me e, sollevando un poco la parte posteriore della gonna vi si sedette. Con aria indifferente disse: "Uffa, ma non c'e' proprio nessuno? Ho sete!" Poi come seguendo un copione, da attrice consumata, accavallò le gambe, afferrò con una mano la caviglia della gamba accavallata e la portò leggermente verso di sé, offrendomi così la visione della sua meravigliosa passera completamente nuda. Poi disse: "Fai presto ad usare quell'arnese che ti sei portato dietro perché, se aspetti ancora un po' inizierà a gocciolarmi!" Riuscivo a percepire tutta la sua eccitazione, però colto da una strana lucidità incominciai a riprendere, suggerendole le varie posizioni che doveva assumere per favorire la ripresa; sembrava una modella professionista, assumeva docilmente tutte le pose che man mano mi venivano in mente, era veramente stupenda! Ad un tratto le dissi: "Affacciati alla balaustra che dà sulla spiaggia!" Subito eseguì, appoggiando i gomiti e spingendosi un po' in avanti. La scena che mi si presentò era semplicemente divina: la minigonna gialla era agitata dal vento che, di tanto in tanto, quando le folate erano più forti, si sollevava scoprendo completamente il suo monumentale culo. Lei non sembrava curarsene per niente ed, anzi, dava quasi l'impressione di favorire l'effetto "atmosferico" spingendo ogni volta un po' indietro il sedere. Io ero intento a filmare quella scena paradisiaca, quando improvvisamente udii come un fruscio provenire dalla mia destra: mi voltai e intravidi una figura seminascosta dietro la macchina distributrice di bibite. Mi spostai in avanti, fingendo di continuare a riprendere, e giunto più o meno ad un metro e mezzo da Angela, riuscii a rendermi conto della situazione: da quella posizione lo vedevo bene, era il barman, un ragazzo bruno sulla ventina, che, con gli occhi semichiusi ed una smorfia di piacere sul viso, il costume abbassato completamente, si masturbava con grande impegno! Cercai, allora, di non far niente che
    gli potesse far rendere conto di essere stato scoperto, ma la mia eccitazione era alle stelle! Cercavo di riassumere nella mia mente la situazione: dunque c'era la mia donna che, scoprendo il suo culo, stava
    facendo impazzire, non solo me, ma anche, inconsapevolmente, un perfetto sconosciuto, che annebbiato dall'eccitazione fregandosene di trovarsi in un luogo pubblico, si menava l'uccello come se fosse un marinaio di un sommergibile atomico in navigazione da otto mesi!! Cosa sarebbe accaduto
    se Angela si fosse resa conto della presenza del barman-marinaio? Non potevo rischiare di rompere l'esile equilibrio di quella situazione e quindi continuai a fingere la ripresa, quando poco dopo lei voltandosi mi disse: "Ma al bar non c'è ancora nessuno?" In quel momento una folata di vento le scoprì completamente il pube provocandomi quasi l'esplosione del costume che indossavo! Con un faccia a dir poco bronzea, la presi per mano e la condussi dinanzi al banco del bar, esclamando a gran voce:
    "Non c'è nessuno?" Dopo un po' comparve il barman, viola in viso e che con gli occhi bassi, mi chiese cosa gradivamo, io gli sorrisi per tranquillizzarlo e gli ordinai due bibite. Mentre andava a prenderle,
    Angela mi disse in un orecchio "Chissà cosa farebbe se sapesse che sono completamente NUDA!" Le risposi "A me sembra già eccitato! Comunque se Eolo ci aiuta ora che andiamo via lo scoprirà!" Le presi la mano e le feci constatare la mia erezione: "Sei un porco!" rispose iniziando a sorseggiare la bibita che il ragazzo le aveva appena porto senza guardarla. Finii la mia bibita, riposi la telecamera nella borsa e salutai gentilmente il barman che sembrò quasi rinfrancato dalla mia cordialità; abbracciai Angela e ci avviammo verso l'uscita. Camminando mi disse: "Non so se mi giudicherai male, ma sono eccitatissima solo all'idea che quel ragazzo potrebbe vedermi il sedere, voglio scopare appena arriviamo in macchina!" Arrivarono due o tre folate di vento, una le sollevò talmente la gonna da farla arrivare a toccare la mia mano che era appoggiata sul fianco destro di lei: praticamente camminò per alcuni
    secondi col culo completamente di fuori, ma eravamo ormai abbastanza lontani dal bar e non incontrammo neanche nessuno nel tragitto fino al parcheggio, che era uno spiazzo realizzato su un fianco della struttura balneare. Erano quasi le venti e nel parcheggio c'erano pochissime macchine tutte vuote; aprii la portiera ed entrai in auto, lei a sua volta aprì la portiera ma non entrò: in piedi, con mossa lesta, sfilò via la gonna, restando col solo top, passera e sedere completamente nudi; prese la gonna la mise nella borsa e si avviò così verso il portabagagli, lo aprì e vi ripose la borsa, lo richiuse e tornò in
    macchina, si sedette appoggiando il culo nudo sul sedile, chiuse la portiera esclamando: "Ecco fatto!". Io nel frattempo, mi ero tolto il costume e mi stavo masturbando furiosamente; balbettando le dissi: "Ma ti sei resa conto che hai fatto un giro intorno alla macchina con la passera di fuori?" Lei non rispose, mi scostò la mano dall'uccello, e chinandosi verso di me, me lo prese in bocca d'un fiato, fino alle palle.
    Mentre ansimavo per il piacere, mi resi conto che succhiandomelo, si sgrillettava violentemente: era evidentemente eccitatissima, perlomeno quanto me!Tra i gemiti di piacere le dissi: "Lo sai, non te lo detto prima, ma mentre eri di spalle, affacciata alla balaustra del bar, il barman era nascosto dietro la macchina delle bibite che ti guardava!" Staccò la bocca dal mio pisello, si raddrizzò e disse: "Quindi mi ha visto il culo?" Risposi: "Ne sono certo!" Come in preda ad un raptus si sfilò il top, restando completamente nuda, si mise a cavalcioni su di me con una gamba tra sedile e portiera e l'altra tra i due sedili, e dette inizio così alla più grande e bella scopata da quando c'eravamo conosciuti! Subito arretrai al massimo il sedile per darle più spazio (aveva il volante piantato nelle spalle!), e iniziai a spingerle l'uccello sempre più in profondità; i suoi seni saltavano al ritmo della scopata, quando le dissi: "Sai, il ragazzo si è masturbato guardandoti il culo!" "Cooome?" fece lei fermandosi per un attimo, "Sì, risposi forse è anche arrivato!" Riprese a cavalcarmi come una forsennata, questa volta impostando lei il ritmo; mentre scopavamo mi chiedeva: "Ma l'hai proprio visto?" e via un gemito, "Proprio col cazzo di fuori?" e giù un urlo, "Col cazzo di fuori mentre il vento mi alzava la gonna!" e via ancora più veloce fino all'urlo finale causato dall'orgasmo raggiunto. Le urlai a mia volta: "Staccati, sto per venire!" Mi rispose: "Non me frega niente, voglio sentirti venire dentro!" E così fu: le venni dentro la fica, urlando come un pazzo! Dopo, entrambi esausti, ci rendemmo conto che eravamo completamente nudi, fermi in macchina in un parcheggio e non era ancora notte! "Te ne importa?" Mi chiese. "A me no!" le risposi, aggiungendo però che in futuro avremmo dovuto fare attenzione perché, purtroppo, non tutti la
    pensano come noi, e la possibilità di beccarsi una bella denunzia per atti osceni in luogo pubblico esiste sempre! Poi mi chiese, mentre amorevolmente mi asciugava il pisello con un fazzolettino di carta: "Ho
    capito che mi fa eccitare da pazzi il mostrarmi nuda, ma tu come mi giudichi?" "Una donna meravigliosa, carica di sensualità!" risposi e aggiunsi "Penso che ogni donna abbia piacere a mostrarsi: è un fatto naturale, fa parte del gioco della seduzione che è sempre esistito e che è funzionale alla continuazione della specie! Sono solo i retaggi della società, cosiddetta civile, che impediscono alle donne di mostrarsi senza pudori e agli uomini di godere nell'esibire le proprie donne, passando per maniaci o per cornuti! Il vero tradimento sta nel non rispettarsi, nel non essere reciprocamente sinceri, nel non donarsi totalmente!" "Ti amo!", mi rispose baciandomi teneramente, "Senza di te non sarei mai stata capace di comprendere a fondo il mio essere donna! C'e un solo pericolo: che tu diventi troppo importante per me e io troppo dipendente da te!" Il mio orgoglio maschile era al massimo, ma riuscivo solo a pensare quanto l'amassi!" Dopo un altro bacio, mi disse scherzando: "Ora esci dalla macchina col pisello dall'aria e prendimi il vestitino blu che è nella borsa che ho messo nel portabagagli, mica vuoi
    che torni in città completamente nuda? Là veramente ci arrestano!" Non me la sentii e vigliaccamente indossai il costume abbandonato in macchina, le presi il vestitino, glielo consegnai e, dopo aver indossato una maglietta, misi in moto. Mentre facevo retromarcia vidi comparire in mezzo alla siepe, posta alle nostre spalle, il ragazzo del bar: mi salutava sorridendo insieme alla sua ragazza, avevano indosso solo due corte magliette; avevano appena fatto l'amore mentre ci guardavano!
     
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