Da quella fottuta notte, non capì un cazzo

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    Una sera di 35 anni fa venne a trovare mia madre un cugino mai conosciuto, era un tipo molto strano sui 22 anni. In quell'epoca io avevo 15 anni e mia sorella tre anni più di me, lui si presentava come Bruno, ma non trovando mia madre
    in casa si accomoda sul divano come niente fosse e non dando importanza che io, e mia sorella fossi soli.
    Non potevamo mandarlo via e costretti dovemmo ospitarlo offrendo da bere un vermut, lui bevendo diceva delle cose sensate da non capirlo, anzi allungava le mani accarezzando le cosce di mia sorella e lei scocciata si allontana un attimo a cercare mia madre lasciandomi solo con lui a chiacchierare. Non vedendola arrivare mi sentivo in disagio anche se lui, mi fa cenno di accomodare sul divano. E fa un sorrisino. Ma io con la testa gli rispondo di no. Lui insiste e dice: "Ti voglio farti sentire una cosa dura, dai vieni qui!!" "Cosa, mi vuoi farmi sentire?", chiedo ingenuamente dalla cosa. Lui ride e rido anch'io. "Sei diventato molto bello, sai!!", mi dice. Io arrossisco un pò, ma mi fa piacere che l'abbia detto. "Allora lo vuoi sentire quella cosa?", mi chiede. "Sì, certo!" Mi prende la mano, e se lo porta verso il davanti dei suoi jeans. Mi fa toccare il
    suo pacco gonfio, sentire quella grossa tuberanza mi fa tremare, chissà perché.
    Poi si alza e sbottona i jeans. Se li apre. Li abbassa fino alle ginocchia. Ha le mutande nere, dove si evidenzia il suo cazzo. Anzi ce l'ha grossissimo! "Vorrei, vederlo un pò meglio!!", risposi curioso. Bruno sorride ancora, mette le mani ai lati delle mutande, e le abbassa. Spalanco gli occhi. Il suo cazzo è veramente grosso, e sembra anche molto duro! E non sta fermo, ma sobbalza verso l'alto. E, a osservarlo meglio mi sembra che si stia gonfiando ancora! E sotto un paio di palle grosse fa far paura, dove intorno ha tanti, tanti peli neri e ricci. Sento che respira forte. Poi Bruno dice: "Dai toccalo mica ti morde, fammi vedere come sei bravo!", mi dice. "Perché?", chiedo. "Voglio vedere se sei bravo con il cazzo, in tutto questo tempo chissà quante pippe hai fatto ai tuoi amichetti!!" "Ma no, sei tutto matto?", dico negando. Ma lui non aspetta il mio assenso perché mi ritrovo il suo cazzo stretto nel mio pugno, e poi lo fece scorrere su quell'asta dura accompagnato dalla sua mano che diete il ritmo giusto per una pippa. In quei interminabili secondi la mia mano si stava abituando a quel cazzo, non lo lasciavo più tanto ci avevo preso gusto a vedere un bel randello di carne sguazzare nelle mie mani. Ma la cosa non andò oltre perché di colpo lui scansa la mia mano e si siede e senza capirci per niente mi trovai seduto sopra sulle sue cosce, non sò se la mia ingenuità mi porto a farlo tanto che lui approfitta della situazione facendo pian piano scivolare verso il suo cazzo duro, e così facendo sentivo la sua nerchia sul mio culetto dove lui mi spinge ancora più giù con dei ritmi molto frenetici.
    Stare con il culo sopra al suo cazzo duro che mi perforava lo spacco delle mie chiappe mi dava un senso di smania da riceverlo subito nel culo, più io mi muovevo, più lui affossava la nerchia dura facendo aprire in due il mio povero culo, e sentire quel cazzo duro penetrarmi fino dentro il mio buchetto. Ad ogni mio movimento lui affondava di più in modo che allarga le sue cosce e così facendo venivo imbracato per bene e trastullato con certi affondi da sentire da dietro i suoi gridolii di godimento e sussulti di piacere che lui emanava, io mi sentivo molto strano il suo modo di trattarmi mi turbava molto. Con molto imbarazzo la cosa mi faceva fremere di piacere, anche se la cosa non andò a fondo perché lui di colpo si ferma e mi fa alzare sfilando via la mia maglietta, ma lentamente. "Dai, fammi vedere come sei!", mi dice. "Perché?", chiedo. "Voglio vedere quanto sei cambiato, in tutto questo tempo!!" "Ma che dici, matto?" Mi guarda, allunga la mano, lo passa sul mio torace, e sulle braccia. Mi è venuto un brivido, quando mi ha toccato. lo sento di nuovo respirare forte. Ma non passa un secondo che lui comincia ad accarezzarmi con frase a me non note, ed inizia a parlare del più e del meno, facendo delle allusioni che io non capivo. Ora inizia a strizzare i miei capezzoli che diventano duri tra le sue dita, e poi esplora il mio collo con la bocca e la sua lingua. Si sofferma sulle mie orecchie insalivandole con gusto, così mi ha preso e provai un orgasmo che mai avevo goduto. Non passa molto tempo che mi ritrovo appoggiato con le mani sul bordo del tavolo della sala, lì in piedi mi cala delicatamente i pantaloncini, ed io rimasi con le mutande in trance. Tale situazione mi fece arrossire ed eccitarmi, Bruno con un filo di voce sussurra: "Ho voglia di vedere il tuo bel culetto!!!" Non aspetta il mio consenso, mi pone prono sul tavolo e fece scendere anche le mutande mostrando le mie chiappette.
    Costretto in quella posizione, cerco di alzarmi anche se lui si accovaccia da dietro facendo sentire il suo alito caldo, e sprofonda con il viso tra le mie chiappe. Sentivo soltanto la sua barba incolta graffiare nello spacco del mio culo, e i suoi denti mordere le crespe dell'ano e la lingua sprofondare dentro al buco. La sua lingua si stacca dal mio culo e con una mano mi teneva giù costretto sul tavolo, io resto fermo ad occhi chiusi e ansante sento le sue mani allargare le mie chiappe favorendo il dilatare dell'ano, ed uno sputo umidire le crespe del mio buco del culo. Dopo un minuto capii che mi stava infilando un dito sullo sfintere del buco, introdusse di colpo il dito con molta decisione, feci solo un piccolo gemito di dolore e lui tenne quel dito tutto dentro al mio culetto, anche se mi fece male non dissi niente perché cominciai a ruotare il bacino, prima lentamente e poi sempre più veloce, spingevo contro la sua mano perché volevo prenderlo tutto completamente nel culo. Quel dito mi piaceva tanto da muovere avanti ed indietro, ero talmente eccitato che non volevo mai smettere anzi mi muovevo ritmicamente e facevo scorrere il mio buco intorno al suo dito cercando il piacere più intenso tanto da stringere di più le chiappe per non perdere quel momento di goduria. Lui non disse niente, anche se mi fece capire che voleva togliere il dito e piazzare il suo cazzo nel mio culo. Io mi girai di spalle facendogli capire che lo desideravo anch'io a prenderlo nel culo e lui capì cosa volevo, anzi cosa lui voleva.
    Bruno tolse il dito al buco e afferra le mie chiappe separandole cercando con i pollici di allargare bisbigliando qualcosa, ma prima che potessi capire ci prova ad entrare, e si avvicina con la punta della sua cappella premendo contro l'ano, e disse: "Adesso piccolo frocetto, allarga bene le gambe!!" Io le allargo. Sento che stava forzando le mie chiappe con quel grosso cazzo dentro al mio buchetto vergine!!! "Allarga di più, che ti spacco il culo, e poi ti piacerà da morire nel prenderlo?", mi urla. Io feci una piccola pausa e poi ci provo, anzi allargai le chiappe con le mie mani e lui spinse la sua cappella con decisione nel mio culo. Sento un male fortissimo!!! Urlo! Piango! Lo supplico di toglierlo, fuori. Ma lui continua a tenerlo dentro nel culo muovendo dentro e fuori anche se dice qualcosa, ma non capisco le parole. Il suo petto batte contro la mia schiena e si allontana incitando di restare fermo, fece tutto lui, a fatica e con un pò di dolore finalmente entra e in breve fu seguito da tutto il resto, mi stava inculando di brutto e così entra tutto in me spingendo violentemente contro il mio povero sfinte. Sinceramente provavo dolore, il suo cazzo era di dimensioni enormi, avevo paura, e molto teso. Lui lo capì e mi incita a rilassarmi respirando profondamente e ad ogni mio respiro mi infilava sempre più in fondo, senza capire più niente, vedo tutto annebbiato, non riesco a respirare ho paura e sto per svenire.
    Vorrei morire dalla vergogna, sentivo la sua cappella allargarmi le crespe del buco, il tronco del suo cazzo infilarsi con forza dentro alle mie budella facendomi sentire un dolore seguito da un orgasmo, ed io godevo, gemevo, venivo. Cominciai lentamente a muovere il bacino gemendo come una cagna in calore, mentre m'inculava mi masturbava, sentivo il suo cazzo arrivare fino allo stomaco, non immaginavo che con il culo si potesse godere così tanto da dirgli: "Sì voglio che mi spacchi il culo, sììì cazzone ti prego sfondami tutto!!!" Quel mio incitamento il suo cazzo lo rendeva più duro tanto che mi scopava, mi fotteva, facendo entrare sempre più in profondità, anche se avevo sempre pensato che con quella posizione non si godeva abbastanza, ma adesso ero lì sotto di lui, con il suo enorme cazzo dentro al mio buco del culo ed anzi imparavo molte cose. Lui mi dava certi colpi di bacino intensi e continui, ad ogni mossa il male è meno forte, e provavo un orgasmo meraviglioso. Mi sbatte il cazzo dentro senza troppi complimenti, anche se era di dimensioni ragguardevoli molto presto le pareti interne dello sfinte si adattava al suo cazzo comodamente e potevo sentire meglio i suoi affondi. Il suo cazzo sembra un palo tanto era grosso e duro, oramai ci dava dentro di brutto ed io stavo fermo e zitto ad aspettare più di prima la sua inarrestabile fottuta.
    Mi muovevo come una forsennata troia che faceva scorrere il culo intorno ad un grosso cazzo, tanto che finimmo a terra, con il mio torace premuto sul pavimento schiacciato dal peso di lui che sentivo scorrere dentro di me con ritmo crescente, lo stallone mi montava violentemente e la testa mi ballonzava sussulto dopo sussulto, le sue dita saldamente ancorate sul mio petto dava certi affondi molto violenti da riempire il mio retto di densa sborra, anche se lui si ferma a riprendere fiato per un attimo, e poi accellerava facendo sentire dei schizzi di sborra calda entrarmi nel profondo del culo e venni di nuovo con lui. Poi di nuovo dolore, i miei muscoli per i troppi orgasmi si erano stretti intorno a quel bel cazzo. Scivola fuori con difficoltà, ma ancora dritto. Poi bruno, mi fa voltare verso di lui. Si tiene il cazzo tra le mani, e lo spinge verso di me, sino a toccare il mio piccolo cazzetto semiduro, con il suo ancora sporco di sangue e merda. All'improvviso spruzza tutta la sborra su di me, sul mio cazzetto, sulla mia pancia, e sulle gambe urlando con un respiro forte come un singhiozzo. Chiude gli occhi, traballa, e si appoggia al tavolo.
    Adesso sembra contento e mi sorride ancora, e sorrido anche io. "Adesso frocetto ti rivesti, non ti pulire e vai fuori a giocare che aspetto tua madre, capito!" Ero esterrefatto, dolorante ed confuso annuisco. Bruno si toglie, io mi alzo, lui si ricompose e si sdraia sul divano aspettando mia madre. Non avevo mai detto nulla a casa, un pò per non deludere mia madre, quello che era successo. Ma da quella volta per me iniziava una serie di lunghe inculate, ma stavolta in casa di Bruno.
     
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