Avevo troppa voglia di figa

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    Memento audere semper

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    Da quando tre ragazzine sarde hanno preso in affitto l'appartamento di fronte a quello dove abito io, per me è cominciata la tortura. La più giovane delle tre, Michela, mi eccita terribilmente. E' piccola ma robustina, ed ha due tette da spavento. Forse porta la quinta misura o addirittura la sesta. Vedere quelle grosse protuberanze, anche solo attraverso la maglietta, mi fa venire dura la minchia, e quando prendo con lei l'ascensore non riesco proprio a controllarmi. Balbetto, arrossisco, mi copro la patta dei pantaloni per non fare vedere la dimensione del cazzo. E dire che io sono un distinto signore di quarantacinque anni. Mai ero stato tanto sensibile al corpo di una ragazzina appena diciottenne.
    L'altra sera la svolta. un'esperienza unica ragazzi, tanto che non riesco a tenermela solo per me.
    Erano le dieci di sera ed hanno suonato alla porta. Io ero in pantaloncini e con una canotta. Era lei. Mi ha detto che era da sola ed era rimasta al buio perchè il ferro da stiro aveva causato un corto circuito. Mi chiedeva aiuto perché non sapeva dove si trovasse la stanza dei contatori. Era incantevole. Aveva una gonna corta ed un top colore arancione che copriva ben poco delle sue giunoniche forme. Il cazzo comincia a pulsare. Lei è sudata per il caldo e perché stanca delle faccende di casa. Le dico che conviene togliere la spina del ferro prima di ripristinare la corrente, e per questo entriamo nel suo appartamento, completamente al buio. Si china per sfilare la spina dalla presa della corrente che nell'oscurità non riesce a trovare, e così mi urta con il sedere. Proprio lì dove il mio cazzo già si era ingrossato smisuratamente. Allora non ho capito più nulla, non so che mi ha preso, ma non mi sono saputo trattenere. Ho allungato le mani e l'ho attratta a me proprio dalle tette grandi e morbide, ed ho cominciato a spingere sul suo culone.
    - No, ma cosa fa....non voglio!
    - Fammele sentire queste bocce stupende, lo sai che mi fanno rizzare il cazzo.
    - Ma signore, mi lasci, sono una ragazza seria...
    - Lo so Michela, ma mi arrapi, non posso farci nulla. Ho voglia di scoparti.
    Le tette in breve erano saltate fuori dal leggero indumento, perché non portava reggiseno. Allora gliele spremetti con forza. Fu allora che cominciò a mugolare di piacere, la situazione la eccitava e smise di opporre resistenza.
    - Signore, non continui, io non so se...
    - Non preoccuparti, voglio solo godere insieme a te. da quando abiti qui di fronte mi sparo continuamente delle seghe pensando alle tue tette meravigliose. Non vorrai privarmi di questo regalino, vedrai che piacerà pure a te.
    - Lo sento premere sul mio culo, è molto grosso...
    - Si piccola, adesso mi tolgo i pantaloncini e ti faccio toccare.
    In preda al folle raptus erotico mi tolsi gli unici indumenti e rimasi nudo col cazzo dritto verso di lei. Allungai le mani cercando al buio la sua nuca. Davvero bassa rispetto a me, almeno 30 centimetri in meno. Premevo sulla sua nuca e capì che volevo che si inginocchiasse. L'avvicinai allora al mio cazzo e glielo strusciai sulle labbra.
    - Su, apri la bocca, lo capisci che mi devi fare un pompino?
    - Non ho mai fatto questo, signore...
    - Ficcatelo in bocca e succhia. Vedrai che ti verrà tutto spontaneo.
    Allargò le labbra timidamente ed io glielo premetti dentro facendo due volte avanti e indietro per farglielo gustare per bene.
    - Ha un buon sapore signore..
    - Ecco, lo vedi che le troie imparano in fretta? Su, succhiami la cappella che appena è bella bagnata te la schiaffo nella fica!
    Si stava eccitando la ragazzina.
    Sono un/una:
    Cerco un/una:
    Era tutta una finzione, ma si capiva che il cazzo le piaceva e che tra le gambe doveva avere un bel laghetto.
    - Basta per adesso, girati alla pecorina.
    - Signore, che intenzioni ha? si approfitta?
    - Su, girati.
    Le sfilai le mutandine senza toglierle la gonna e la misi a quattro zampe.
    - Su, appoggiati al muro, senno' mi arrivi appena alle ginocchia, puttanella.
    - E' grosso il suo uccello, signore, forse non va bene.
    La sua ingenua resistenza mi eccitava ancora di più. Glielo infilai in fica con un forte colpo di reni.
    - Lo vedi che entra perfettamente, piccola bagascia...hai una fica inzuppata d sbroda, stai godendo come una cagna non è vero?
    - Si, è vero. Mi piace essere fottuta. Come scopa bene...
    Più la sentivo infoiata e più stringevo con forza le sue enormi tette da dietro.
    - Sei una vacca da monta. Hai 18 anni ma mi fai godere come la più esperta delle troie.
    A quel punto lo tolsi un attimo dalla fica per paura di venire sul più bello, volevo ancora assaggiare tutta quella mercanzia. Mi leccai un dito e lo spinsi nel suo culo.
    - Maiale, pure il culo mi vuol fare?guardi che dietro sono vergine
    - Si troia, fattelo toccare, è bello sodo ed il tuo buco è così invitante.
    Leccai ancora ed il dito entrò completamente nel suo ano.
    - Adesso riprendi il lavoro lasciato in asso. Su, pompami il cazzo con la bocca, puttanella! Fammi vedere come fate i bocchini in Sardegna.
    Stavolta non si fece pregare e lo infilò in bocca facendone un ghiotto boccone.
    Sembrava avesse in bocca un chupa chups. Lo leccava con avidità e succhiava. Poi ci sputò sopra e lo prese in bocca fino alla base,e mi disse:signore lo lubrifico bene in modo che non mi faccia male quando me lo mette in culo, tossendo per il solletico alla gola. Io l'afferrai per i lunghi capelli e la incitavo ad aspirarmi il cazzo con forza.
    - Puttanella, ti piace fare i pompini mentre le tue amiche sono fuori...
    - Si, signore, adesso la prego mi svergini in culo sono così eccitata!non me lo feci ripetere due volte e la misi di nuovo a pecorina e le infilai di nuovo uno dito in quel bel culetto era stretto davvero allora ci sputai due volte lasciando scivolare la saliva sul buco vergine della ragazza e cominciai a poggiare il cazzo sull ano e già sentivo la troietta dire : faccia piano signore la prego piano che mi piace sentirlo sino in fondo!!allora esclamo che troia si fa sverginare il culetto da me! Inizio la mia opera comincio a spinger piano in modo che l 'ano si dilati un po', ecco cosi va bene troietta? Si si faccia piano lo sento già che mi brucia!!
    Quella troia sapeva come farmi eccitare, alla faccia dei suoi 18 anni e della sua ritrosa iniziale.
    gli dissi subito eccitato al massimo: bene ora sentirai un po' di dolore ma passa subito e vedi che ti faccio anche godere , lei era così eccitata che appena lo penetrata in profondità emise un grido di dolore misto di piacere - Siiii! Signore che bello mi apra in due la prego sto venendo! pompa anche tu gli dicevo che voglio farti un clistere di sborra!. Vedrai come è buona la mia sborra calda.
    Accelerai il ritmo finchè le palle non scoppiarono riversando un fiume di sperma in quel culo ormai divenuto una fornace.
    - Si, troia, sei una vacca in calore.prendi!....
    Lei venne al solo sentire la mia sborra inondarle il culetto.
    - è stato bravissimo signore, avevo proprio bisogno di un bel clistere.
    Si asciugò , poi raccolse un po' di ciprino dal suo culo e lo leccò. Quindi si rimise le mutande.
    Che troia, ragazzi.
     
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