Mia moglie stuprata da uno stallone

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    La vacanza con mia moglie volgeva al termine. In serata ci sarebbe stato un elegante ricevimento nella hall dell’albergo e noi due eravamo già pronti, coi nostri vestiti più eleganti.

    Lei, Gianna, faceva davvero un figurone con il suo vestito attillato e con una bella scollatura che metteva in mostra il suo seno prosperoso. Anche il fondoschiena tornito e levigato avrebbe fatto girare la testa a più di un maschietto. Bussano alla nostra camera. Apro e vedo una piccola squadra di poliziotti che sgarbatamente mi sbattono sul naso i loro distintivi plastificati. Nella loro lingua ci dicono di seguirli immediatamente per un controllo. Dopo pochissimi secondi siamo già sulla loro camionetta diretti a folle velocità per le strade già deserte della città. Arriviamo in una puzzolente caserma. Durante il tragitto ho potuto capire che ci hanno scambiato per ‘terroristas’.

    Evidentemente, penso, si tratta di una pura e semplice formalità. Una volta appurata la nostra vera identità verremo riaccompagnati in hotel. In malo modo veniamo fatti accomodare in una stanza poco illuminata, con alcune sedie e un tavolo. Poi entrano tre poliziotti e io vengo interrogato per primo da quello che è il loro capo e che si siede dietro il tavolo. Conosco molto poco la loro lingua ma cerco di spiegare, come posso, la nostra situazione. Il capo continua a ripetere la parola ‘terroristas’. Il mio interrogatorio è breve e poi viene chiamata Gianna. Mi sembra di notare dei sinistri sorrisetti sulle facce di alcuni militari. Il capo con lei è molto gentile ma non toglie lo sguardo dal suo seno. Mi sto preoccupando. Poi lui si alza e le si mette vicino. Lui mostra di gradire non poco lo splendido spettacolo delle lunghe gambe di Gianna con calze nere di pizzo. Ho una violenta reazione quando allunga le sue mani verso mia moglie, ma immediatamente i suoi due attendenti mi bloccano e mi rinchiudono in un’angusta cella, di cui ancora non avevo notato l’esistenza. Ora la mia Gianna è nelle mani dei tre militari, e io proprio non posso fare nulla per difenderla. Il capo le sta palpando le tette con bramosia e lei imbarazzatissima non sa che fare, poi gli molla uno schiaffone in pieno volto. Lui ride, la prende per i capelli e la fa sedere sul tavolo. I suoi due compari le immobilizzano le braccia indietro. Lui procede a spogliarla. La vuole nuda. Lei inizia a gridare, ma con una mano le tappano la bocca. Gianna rimane con il reggiseno di pizzo, il tanga, il reggicalze e le calze nere. Dietro la piccola grata della porta della cella ho un sussulto a vederla così sexy. Una femmina terribilmente desiderabile. Il capo continua ostinatamente a mungerla, poi a poco a poco, godendosi la scena di cui lui stesso è l’attore protagonista, le sfila anche il reggiseno. Appare un seno magnifico, sodo e prosperoso.

    Le sue dita ora si concentrano sui capezzoli bruni di Gianna., li titilla con maestria e dopo un po’ quelli obbediscono a queste oscene manovre e divengono eretti e ben duri. Ma lei continua a divincolarsi sotto le sue carezze, anche se non può fare molto. Non vuole, oppone tutta la sua resistenza e non capisce che così fa arrapare ancora di più i tre militari. Anch’io ho un’erezione. Il capo sembra non volerla finire più con il seno di Gianna. Ora lo tiene con le mani a coppa, ora lo stringe come un forsennato e li succhia avidamente, ora ne accarezza i capezzoli e li lecca teneramente. Gli altri due ridono. Poi una lunga leccata risale il collo di Gianna e il porco si ferma a darle un bacio in bocca. Le infila dentro la lingua perché lei ha una smorfia e tenta di ritrarsi da quel bacio. Poi improvvisamente lui si butta con la testa tra le cosce di Gianna. Capisco che se la sta lavorando con la lingua. Le introduce l’indice nella fica e fa avanti e indietro, quasi a simulare un rapporto sessuale. A lungo rotea l’indice dentro la fica di mia moglie. I due lo aiutano a sfilarle il perizoma. Gianna a poco a poco si abbandona alle sue voglie. Avrà capito che non c’è modo di resistere a tre uomini oppure i giochi del capo iniziano a fare il loro effetto. Mentre le lecca la fica, le accarezza le belle cosce.

    Le ha sistemato le gambe sulle spalle e si gode pienamente l’aperta e indifesa intimità di mia moglie. Che porco!!! Lei inizia ad ansimare, ma loro tre non sembrano avere nessuna fretta. Ogni tanto la deve penetrare un po’ di più con la lingua e col dito, perché noto che Gianna ha dei sussulti improvvisi.. Nel frattempo i due che la tengono immobilizzata con le braccia indietro le danno una palpatina ai seni e se li godono a piene mani. Dopo diversi minuti il capo si stacca da Gianna e si sbottona i pantaloni. E’ in piena erezione naturalmente e non mi faccio alcuna illusione della sorte che dovrà subire la mia bella sposa. Però noto che lo spettacolo inizia a piacermi e infatti ho anch’io un’erezione di tutto rispetto. Fa vedere a Gianna il suo arnese e le dice che glielo infilerà tutto quanto dentro, fino ai ‘cojones’.

    Non è un superdotato ma è pur sempre un cazzo notevole. Glielo appoggia per qualche attimo e poi la penetra di un solo colpo. Gianna ha un gemito intenso e prolungato, ma non capisco se è di disgusto o di piacere. Lui inizia a fottersela come una cavalla, dandole spinte grandiose. Lei mi guarda, ma capisco che il suo sguardo è accecato dalla passione, sta godendo come una pazza con quel randello nella fica. Non ha potuto resistere allo stupro e ora almeno ne trae il proprio personale godimento.
    “puta…”
    “siiiii....godo… mi stai facendo impazzire…”

    Il ritmo dello stupratore è assolutamente costante. Lei lo ha cinto con le sue gambe affusolate, come fa con me nei momenti di intimità. E lui ha capito che la sua intrusione non è affatto sgradita. Dovrà avere notato qualche suo segno di piacere. Sobbalza tutta quando lui la sprona col suo ritmo. Una cavalcata stupenda. Nella stanza solo silenzio e il rumore dei due corpi che si stanno accoppiando. Lui la accarezza dappertutto e le stuzzica le tette erette dal piacere. Non mi sarei mai immaginato la mia Gianna così perfetta nel fare l’amore. Una perfetta femmina da letto. Lei è la prima a venire. Me ne accorgo da come si abbandona all’orgasmo, getta indietro la testa, chiude gli occhi e dalla bocca le escono frasi che non riesco a sentire, me che esprimono inequivocabilmente tutto il suo piacere erotico. Il capo deve aver percepito l’orgasmo della mia Gianna, le contrazioni della sua vagina attorno al cazzo e ne sarà fiero, però continua la sua oscena scopata dentro la fica della mia Gianna, poi improvvisamente si blocca e si erge su di lei. Le tiene stretto i fianchi e rallenta il ritmo, ma non esce da lei, anzi è come se le volesse depositare il seme nel più profondo ancora. E sborra, sborra copiosamente dentro la mia sposa. Accompagna l’atto con singulti di piacere. Dura un bel po’ la sua eiaculazione. Poi si sfila da lei, esausto e appagato. Lo stallone ora ride e mi guarda da dietro la piccola grata. Sarà soddisfattissimo di aver trombato una sposa davanti al marito, e magari di avergliela ingravidata… Gli altri due nel frattempo si sono abbassati i pantaloni e mostrano due cazzi in tiro. Gianna si sta ancora accarezzando la fica profanata da un estraneo quando uno dei due glielo mette in bocca per un pompino. Lei non lo accoglie, in un primo momento è riluttante e si gira la testa dall’altra parte. I pompini non le sono mai piaciuti e con me non c’è mai stato verso, anche dopo tre anni di matrimonio. Ma il militare non sente ragioni, è lui che comanda, vuole un rapporto orale e lo avrà, le afferra i capelli con decisione per portare la bocca di Gianna in direzione della sua cappella inturgidita.

    Lei è costretta ad aprire la bocca e lui le entra il suo cazzo. La mia sposa ora inizia a succhiare il pene che ha in bocca e il militare parla col suo amico magnificando la bocca di quella splendida troia che lo sta facendo godere. Le guance di Gianna indicano l’intensità con cui ora glielo sta succhiando. Su e giù, dentro e fuori dalla bocca di Gianna, poi improvvisamente un fiotto lattiginoso, seguito da altri abbondanti schizzi. Quel maiale è venuto quasi subito. Il suo sperma che riempie la bocca di mia moglie, lui che urla il suo piacere e che costringe la mia donna a fargli il dono di ingoiare il suo seme. Le tiene bloccata la testa con le mani e sembra non volere più uscire da quella bocca. Lei non ha scelta ed è costretta ad ingoiare tutto il nettare del suo stupratore. Il capo, che è rimasto a guardare, sghignazza vedendo la splendida femmina indifesa costretta a soddisfare le turpi voglie di tre maschioni alla presenza del marito. Io non ne posso più di questo che mi sta sembrando il più riuscito dei film porno. Inizio a masturbarmi. Mia moglie con tre maschi.. Mia moglie che ha già fatto eiaculare i suoi due violentatori. Ma ecco che il terzo militare si sistema coricato sul tavolo, con il cazzo che svetta oscenamente. Gli altri due aiutano Gianna a impalarsi di culo su quell’arnese, con le spalle verso la faccia del suo nuovo violento seduttore. Il buco è stretto, lui le spalma una crema che ha appena tirato fuori dal cassetto del tavolo. Gianna grida, capisce esattamente a cosa sta andando incontro.
    “noooo… lì noooo…. Non voglio…”

    La deflorazione anale. Gli altri due la bloccano e non perdono tempo ad accarezzarle le tette, la fica e le splendide cosce ancora con le calze nere di pizzo. E’ tutta nuda ma le è rimasto il reggicalze con le giarrettiere e le calze ed è uno spettacolo magnifico vederle sobbalzare le tette sode e piene sotto i colpi del suo inculcatore. Ora la violazione anale ha inizio. Prima piano, poi sempre più in fondo, sempre più in fondo, quando quasi tutto il membro del soldato scompare dentro il superbo culetto della mia Gianna. Ora il cazzo di quello sconosciuto stupra il culo ancora inviolato di mia moglie.

    Si sta facendo strada dentro di lei sempre di più. Lei ha nel volto una smorfia di dolore e di piacere nello stesso tempo. L’inculata continua a lungo. Ora quell’arnese avrà straziato in profondità il culo della mia Gianna, ma ancora il militare non è soddisfatto. Lei ansima e gode, lui le afferra le tette e gliele stringe. Munge la sua vacca. Gianna sta provando per la prima volta cosa significa prenderlo nel culo. Quello è spietato e non le dà un attimo di tregua. La mia sposina continua ad urlare il suo piacere, ora il suo stupratore con una mano le stringe le tette e con l’altra le masturba la fica. Ma ecco che il militare che poco prima le è venuto in bocca si sistema davanti a lei e le introduce il cazzo, ritornato vigoroso, nella fica violata dal suo capo. Una doppia penetrazione. La stanno trattando come una vera e propria troia, con in più la soddisfazione di sborrarle davanti al marito…

    La bacia sulla bocca e lei risponde appassionatamente ai baci del suo stupratore, che nel frattempo si contende con l’inculatore il piacere di accarezzarle le mammelle. I capezzoli sono eretti all’inverosimile. Gianna continuara a urlare e le sue grida incitano ancora di più i due maschi alla violenza. Poi la sua voce ha dei singulti. Sta venendo per l’ennesima volta sotto le poderose spinte di quei formidabili arnesi maschili. Poi quello che le sta scopando la fica inizia un andirivieni parossistico. E’ evidente che sta avendo un altro orgasmo. Come il capo anche lui non si sogna nemmeno per un istante di staccarsi dalla femmina che sta pompando e le riempie la fica del proprio seme bollente. Nel frattempo anche l’inculatore è venuto dentro Gianna. I getti caldi di quest’ultimo avranno riempito il culo di mia moglie.

    La sua fichetta è stata visitata e onorata dal seme di due stalloni, che naturalmente non hanno preso nessuna precauzione per non ingravidarmi la sposa… La sua bocca per la prima volta ha assaporato lo sperma di un altro uomo… E’ troppo per me, vengo ripetutamente e gli schizzi del mio seme imbrattano la porta della cella. Non capisco più niente. Poi vedo Gianna che, rivestita, firma un documento. I tre delinquenti sembrano soddisfatti.

    La trattano con molta familiarità. Uno da dietro torna ripetutamente ad accarezzarle il culo e le dice qualcosa all’orecchio. Forse si sta complimentando di quanto sia stata femmina con loro. Lei non dice niente. Ci liberano. Dicono che c’è stato un errore e ci riportano in hotel.
     
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