Ho scopato mia suocera

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  1. shika
     
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    Anche se ora dedico le mie attenzioni quasi esclusivamente agli uomini, in passato ho avuto tantissime avventure con donne, di ogni colore ed età .
    Quello che allora avrei voluto provare era scopare un’anziana… non é facile trovarne.
    Dovete sapere che mia suocera rimase vedova subito dopo il mio matrimonio, e dato che l’altra figlia viveva in un’altra città, si trasferì a casa mia .
    Io e mia moglie trovammo la cosa molto conveniente, essendo tutti e due impiegati avere una donna in casa che avrebbe preparato il mangiare e tutto il resto, faceva veramente comodo.
    Mia suocera aveva 68 anni, all’epoca.
    Al principio dovetti adattare il mio stile di vita all’interno della casa per la sua presenza, non potevo più, per esempio, guardare la tv in mutande come ero solito fare.
    Poi, con il passare degli anni, diventammo tutti più disinibiti, mia suocera girava in sottoveste ed io tranquillamente in mutande.
    Era una donna ancora piacente, nonostante l’età, aveva una bella pelle, un bel seno e delle gambe che furono, a suo dire, l’ammirazione di tanti ragazzi durante la sua giovinezza.
    Il tempo passava e quella convivenza ci portava, giorno dopo giorno, ad una sempre maggiore disinibizione, eravamo arrivati al punto che lei entrava in bagno, quando io facevo la doccia, per fare la lavatrice.
    Le prime volte mi giravo, dandole le spalle per non mostrarmi, ma lei pareva non facesse poi tanto caso a me.
    Un giorno, vincendo la mia pudicizia non mi girai ma lei, anche in quella occasione, non mostro’ alcun interesse.
    Da quella volta non mi sono più girato ed anzi, mi mettevo sempre più in mostra.
    Sono arrivato addirittura a mostrarmi in erezione.
    Mia suocera aveva, nel frattempo, raggiunto l’età di 80 anni.
    Uno strano tarlo comincio’ a rodere la mia fantasia, dovevo scopare mia suocera!
    Comincia a spiarla dal buco della serratura quando andava in bagno, e potevo vedere
    il ciuffetto di peli, grigi, tra le sue gambe ancora belle.
    La spiavo ogni volta.
    Un giorno lei entro’ in bagno per una doccia, aveva avuto l’ordine di non chiudersi mai a chiave, cosi, dopo un pò, entrai anche io nel bagno con una scusa.
    Lei, per niente scandalizzata, continuo’ a lavarsi senza nascondersi.
    Io ovviamente, non potevo guardarla direttamente, cosi la sbirciavo con la coda dell’occhio.
    Accadde un giorno, che mentre era in bagno, mi chiamo’.
    Io entrai, con la paura che le stesse succedendo qulche cosa, ma lei mi chiese, candidamente, se le potevo lavarle la schiena .
    Di solito è un compito che spettava a mia moglie, ma era dalla parrucchiera.
    Cominciai a passarle la spugna con la schiuma dalle spalle alle natiche , ora potevo guardarla quanto volevo, essendole alle Adv
    spalle non si sarebbe accorta della mia libidinosa ammirazione.
    Aveva un bel culo, e lasciata la spugna, comincia ad accarezzarla a mani nude, passandole anche sotto le ascelle, sfiorando cosi la base dei seni.
    Avevo un'erezione pazzesca!
    Raccolsi la spugna, e cosi potei vederle la fica da dietro con il suo ciuffetto di peli bagnati.
    Mentre stavo per finire, impostando la voce in un tono normale, le dissi che uno di questi giorni anche lei avrebbe dovuto lavare me, e la risposta fu - perchè no ?
    Mi informai con mia moglie riguardo i suoi impegni: mercoledi dall’estetista?
    Molto bene.
    Il mercoledi chiamai mia suocera dal bagno, lei entro’ ed io mi tolsi l’accappatoio di fronte a lei che diede un’occhiata disinteressata al mio uccello che era semi duro.
    Mi lavo’ la schiena a mani nude e la mia erezione divenne totale.
    Non resistevo più, stavo scoppiando.
    Vagliando in una frazione tutte le conseguenze che il gesto che avrei fatto di lì a poco avrebbero potuto avere, mi girai desideroso di sentire le sue mani sul mio Uccello.
    Lei si ritrasse tra lo stupore ed il divertimento e con mia grande sorpresa disse:
    - Oh ma quanto è grosso!
    Le afferrai le mani e le misi sull’uccello, venni istantaneamente!
    Lei si sciacquo’ ed usci .
    Tornato in salotto mi raccomandai affinchè non dicesse nulla a mia moglie e che era stata una pazzia momentanea.
    Non sapevo comunque se la cosa le era piaciuta o meno.
    La lasciai in pace per un po di giorni e mi lavavo da solo.
    Avevo preso l’abitudine, uscito dal bagno di sedermi sul divano con ancora l’accappatoio.
    Il mio divano era di fronte alla sua poltrona dove sedeva per guardare la tele.
    Un giorno feci finta di addormentarmi e mi abbandonai allargando le gambe.
    Spiavo mia suocera tra le ciglia socchiuse .
    Ogni tanto distraeva lo sguardo dallo schermo per guardare nella mia direzione, inclinandosi leggermente.
    Dunque la cosa le interessava!?!?
    Molto bene.
    Silvia, la figlia che abitava a Varese era stata ricoverata in ospedale perchè stava per partorire.
    Mia moglie preparo’ i bagagli e io la accompagnai in stazione, sarebbe stata via due settimane.
    Bene, bene, bene!!
    Tornato a casa dalla stazione subito in doccia, e, sorpresa, fu proprio mia suocera a chiedermi se poteva lavarmi la schiena.
    Senza ormai nessuna vergogna, mi spogliai completamente nudo di fronte a lei
    e le dissi di lavarmi ovunque!
    Fregandomene del cazzo totalmente eretto le stavo di fronte mentre mi passava la spugna sul petto, le tolsi la spugna e le portai le mani prorio lì.
    Comincio’ ad accarezzarlo impugnandolo con leggerezza mentre con una mano mi soppesava i coglioni che ogni tanto stringeva delicatamente.
    Presi mia suocera e la tirai sotto il getto dell’acqua, cominciando a spogliarla.
    Completamente nudi cominciammo ad abbracciarci ed a scambiarci dei baci in bocca.
    Scesi a succhiarle le tette mentre con una mano le accarezzavo la figa ed il buco del culo.
    La girai di spalle e le misi l’uccello tra le chiappe che per l’acqua ed il sapone erano ben lubrificate, sborrai tanto intensamente che gridai stringendole le tette.
    Completamente nudi e padroni della casa, tornammo in salotto e ci mettemmo a pomiciare sul divano.
    Ben presto l’uccello fu duro di nuovo, sdraiai mia suocera di spalle e mi misi a cavalcioni, con i coglioni tra le tette e la cappella vicino alla suo bocca.
    Comincio’ a succhiarmelo, dopo un po, in preda ad una libido inarrestabile, mi girai in posizione di 69 e cominciai a leccarle la fica, mettendole un dito nel culo.
    Lei intanto aveva preso a leccarmi palle e buco del culo masturbandomi l’uccello.
    Il mio lavoro con il dito nel culo stava facendo effetto, ogni tanto glielo leccavo e poi tornavo a metterci il dito.
    Mi girai di nuovo, le alzai le gambe mettendomele sulle spalle, le appoggiai la cappella sulla fica bagnata dalla mia saliva e spinsi, appena entrato mi abbandonai su di lei e presi a baciarla avidamente, era fuori di testa come una ventenne, mi mise le mani sulle chiappe spingendole afinche entrassi di più.
    Aveva una fica morbidissima ed abbastanza stretta.
    La chiavai cosi per un bel pezzo finché sborrai di nuovo.
    La nostra relazione, quasi incestuosa, duro’ per tutta l’asenza di mia moglie, arrivai persino a incularla, poi la cosa torno’ alla normalita’ limitandoci a qualche sveltina di tanto in tanto.
    Avevo realizzato il moi desiderio ed era una voglia che meritava di essere tolta.

    Auguro a tutti di scopare una vecchia, é qualche cosa di estremamente libidinoso.
    Se mi avete letto sino qui... vuol dire che il racconto vi è piaciuto!!
    Alla prossima dunque, ciao!

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    Mi sono scopato mia suocera Racconto Erotico incesto in famiglia

    Quel giorno con mia moglie (Elena) ed i suoceri (Fabio e Martina) eravamo stati ad una festa di famiglia. Per comodità ogni coppia con la propria auto. Alla fine della festa, al momento del rientro, si appurò che c’erano diversi parenti non in condizioni di guidare per il troppo alcool. Dunque si decise, che coloro in grado di guidare avrebbero riempite le proprie auto con quelle famiglie che a causa dell’alcool erano rimaste senza autista.
    Ci fu tutto uno spostamento di persone che salivano e scendevano da un auto all’altra fino a trovare la giusta collocazione.

    Mio suocero ed io eravamo tra quelli idonei alla guida, quindi alla fine ci trovammo con le nostre auto piene di parenti, ma appunto tra l’andirivieni di persone che c’era stato, mi trovai al mio fianco Martina; mia suocera e dietro una cugina di mia moglie con marito e figlio, mentre mia moglie si trovava in auto con mio suocero ed altri parenti.

    Durante il tragitto squillò il cellulare di mia suocera; era il marito che le diceva che si sarebbero fermati a bere un caffè a casa dei parenti che stavano accompagnando e dunque lui ed Elena avrebbero ritardato. Sentii mia suocera rispondere ‘bene, allora, se Bruno (io) lo vuole, ci fermeremo anche noi a bere qualcosa, da qualche parte’
    Mentre stava per spiegarmi il contenuto della telefonata, la interruppi dicendo ‘si, ho già capito tutto e mi andrebbe bene bere qualcosa’.

    Arrivati a casa dei parenti, li facemmo scendere e loro, più per cortesia che per piacere, ci chiesero di fare un salto su a bere qualcosa, ma noi, entrambi, spontaneamente e cortesemente rifiutammo e loro non insistettero.

    Ora eravamo soli con mia suocera in auto, entrambi non brilli, ma molto allegri e pregustavamo, si fa per dire, la libertà di andare in un qualche locale.
    Le dissi ‘perché non in una discoteca?!’ Mia suocera mi guardò con occhi intriganti e disse ‘ma, va…, io alla mia età in discoteca?’ ‘Perché?’ le chiesi e per farle un complimento continuai, ‘dove sarebbe l’impedimento?, sei una bella donna, dall’aspetto giovanile e in forma, quindi perché scandalizzarsi all’idea di andare in discoteca?’ ‘Ma, mi hai visto bene?’ rispose lei, ‘sono una vecchietta, in una discoteca farei ridere anche i sassi!’.
    La guardai bene e dissi ‘devo essere sincero?’, ‘Nooo!’ rispose lei, lo so già de me che faccio schifo, non c’è bisogno che me lo dica anche tu!’, ‘e… invece voglio darti il mio parere’ risposi, e continuai ‘tu, ti butti troppo giù. Si, effettivamente hai qualche chilo in più, e non è detto che agli uomini non piaccia, poi, però, si percepiscono
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    forme sode sotto l’abbigliamento e con qualche piccolo accorgimento potresti bene camuffare i tuoi 66 anni.’
    Lei ora, mezzo ridendo e mezzo sul serio, chiese ‘quali potrebbero essere questi accorgimenti?’ Le risposi ‘prima di tutto l’acconciatura dei capelli, basterebbe semplicemente che li scompigliassi un po’ nient’altro, solo scompigliarli e poi… sei troppo accollata.’ ‘e, allora rispose lei, cosa dovrei fare secondo te?’ ‘anche qui basta solo un piccolo accorgimento’ dissi ‘hai la giacca del tailleur con un bel decolleté, se fai sparire la maglietta che hai sotto, sono sicuro che metterai in evidenza un seno da sballo, da fare invidia alle ragazzine’. Lei mi guardò ridendo, ma traspariva dal suo viso una certa tentazione a farlo, quindi insistetti, ‘dai, mi fermo, esco dalla macchina e tu ti togli la maglietta e… naturalmente, oltre che ai capelli, dai anche una ritoccatina ai tuoi occhi che sono bellissimi e li devi mettere anche in evidenza'. Lei non rispose niente, la vedevo pensierosa. In effetti doveva essere molto tentata a mettere in pratica quanto avevo proposto, allora non le diedi il tempo di ragionarci troppo, vidi un parcheggio, mi accostai, fermai l’auto e le dissi ‘vado a fumare una sigaretta, rimango qui nei paraggi, chiamami quando sei pronta’. Senza attendere risposta uscii e mi misi a passeggiare e fumare.

    Era buio, non si vedeva bene, ma capii dal movimento delle ombre che lei stava trafficando, e anche l’auto faceva di tanto in tanto qualche sbalzo. Finalmente, dopo oltre dieci minuti, mi fece cenno che aveva finito.
    Invece di salire io, le dissi di scendere lei perché volevo ammirarla, lei un po’ vergognosa e titubante protestò, ma poi acconsentì. ‘cazzo!’ dissi, ‘sei da sballo!’ Infatti i capelli scompigliati, le davano quel tocco da sbarazzina, gli occhi molto ben truccati luccicavano addirittura e infine metteva in mostra un seno bellissimo, proprio da buttarcisi addosso con mani, bocca e lingua.
    Per la prima volta si affacciò in me l’idea che avrei potuto e voluto scoparmela e questo mi fece molto arrapare, il cazzo subito mi venne in tiro. Evidentemente il mio sbalordimento fu sincero, perché lei mi guardò con occhi strani e rimase molto lusingata.
    La abbracciai, la guardai fisso negli occhi luccicanti poi abbassai la testa e appoggiai le labbra sul suo seno e lo baciai lievemente, lei ebbe un piccolo sussulto. Le dissi sottovoce ‘hai fatto un bel guaio!’ ‘perché’ chiese lei anche sottovoce’ risposi ‘con questa ripassata ti sei giocata la discoteca.’ Lei protestò debolmente, ‘che significa, mi sono giocata la discoteca?’ risposi ‘significa, che non sia va da nessuna parte perché io ti voglio scopare! Vuoi scoparmi anche tu?’ Lei stava per rispondere qualcosa, la bloccai appoggiando le mie labbra sulle sue sussurrandole ‘niente ipocrisie, io ti voglio scopare e subito. Tu mi vuoi scopare?’ lei rispose ‘dove?’ ‘qui!’ dissi, mettendole una mano sulla fica mentre contemporaneamente le baciavo ancora il seno. Lei sorrise e disse ’ma, no… intendevo dove andiamo?’ Le risposi, sempre sussurrando in modo sensuale ‘non si va da nessuna parte, io non riesco più a trattenermi, ho una voglia matta di scoparti e subito!’. Lei rispose, ‘se non la smetti di parlarmi in questo modo, allora come io mi sono giocata la discoteca, tu ti giochi la scopata, perché mi stai facendo arrapare tanto e sono già così bagnata che se solo dici ancora una parola io vengo ancor prima di toccarci. Al che aprii la portiera posteriore dell’auto, la feci stendere sui sedili, mi abbassai i pantaloni e misi in mostra il mio arnese, non enorme, ma sicuramente molto attraente, per una donna che probabilmente non lo assaggiava da diversi anni. Me lo prese con le due mani e se lo palpava tutto mentre io ero intento ad abbassarle le mutande.
    Che spettacolo, una bella fica ancora piena di peli anche se molti erano già grigi, anzi al vederli grigi ed al pensiero che stavo per scoparmi una bella 66enne per di più col gusto del proibito perché mia suocera, la mia eccitazione divenne inarrestabile. Le dissi tra un bacio e l’altro, con le lingue che si aggrovigliavano, ‘non ce la faccio più, penso proprio che i giochini dobbiamo rimandarli a dopo, ora devo entrare dentro di te, prima di rischiare di sborrarti tra le mani. Lei rispose ‘sono pronta e bagnatissima, entra in me, fammi godere ancora di più. Scivolai dentro di lei con delicatezza e senza alcun impedimento, infatti lei era veramente fradicia. Incominciammo a sbatterci con una frenesia inaudita affondai la mia testa nelle sue tette e leccavo, baciavo e succhiavo dai suoi capezzoli nel frattempo duri come il mio cazzo e nel godere lei gemeva, mi sembrava anche un po’ troppo, temevo che qualcuno di passaggio potesse sentirci, allora le infilai il pollice in bocca che lei incominciò a succhiare con avidità aumentando la sua goduria, perché dopo pochi istanti ebbe alcuni sussulti e liberandosi dal mio pollice gridò ‘sto venendooooo!’. Ormai non avevo più alcun motivo di trattenermi e le sborrai una quantità immensa di tutto il mio seme nel suo ventre. Lei lo percepì e gridò di nuovo ‘ahhh, siiii, riempimi tutta.’

    Eravamo esausti, rimanemmo fermi per alcuni istanti e ci guardavamo fisso negli occhi, poi incominciò a baciarmi e a spingere con la lingua, sussurrandomi ‘credimi, è stata la più bella chiavata della mia vita’. Le risposi che mi aveva fatto e mi stava facendo impazzire. Allora rispose, dobbiamo coronare la serata con i giochini di cui mi sei debitore’ e mentre lo diceva, si sganciò da me, si tirò su, facendo stendere me sui sedili e mi si mise in posizione del 69.

    Incominciò a leccarmi il cazzo da sotto in su e contemporaneamente spingeva la sua fica contro la mia bocca strofinandola, incitandomi a darmi da fare. Non mi feci pregare e subito divenni attivo, le infilai la lingua dentro mentre lei ormai aveva tutto il mio cazzo dentro la sua bocca, sentivo la punta del cazzo contro la sua gola e più mi arrapavo incrementando il mio gioco di lingua nella sua fica. Ma anche questo durò solo pochi minuti, mi stava spompinando da sballo, non ce la feci più e le sborrai in gola. Fu di nuovo un’enorme sborrata, che pur non aprendo la bocca ed inghiottendo la mia sborra, molta sperma le colava dalle labbra gocciolando sul mio ventre. La mia sborrata la fece arrapare di più, tanto che con colpi di ventre incominciò a tormentare la mia bocca, gridando ‘ancora… ancora… sto venendo… sto venendo…dai… siii…’ e… venne con un sussulto che fece sobbalzare anche l’auto.

    Rimanemmo fermi per alcuni minuti a riprendere coscienza e conoscenza e quindi decidemmo che dovevamo rientrare. Dopo esserci puliti con alcuni suoi fazzoletti, lei incominciò a riassettarsi e ridiventò nell’aspetto la vecchietta insignificante che era prima.

    La accompagnai a casa e poi rientrai anch’io.
     
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  3. Sotto Corona
     
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