Mal di testa, colpa degli ormoni?

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    Mal di testa, colpa degli ormoni?

    La cefalea è più diffusa tra le donne?

    La cefalea colpisce più frequentemente le donne che gli uomini in particolare nelle forme più comuni: emicrania e cefalea tensiva. Nel periodo della prima infanzia maschi e femmine sono ugualmente colpiti dal mal di testa, anzi, i maschi iniziano a soffrirne prima. Subito dopo la pubertà l'incidenza della malattia sale nel sesso femminile fino a diventare tre volte superiore rispetto a quello maschile.
    In età fertile (cioè dalla pubertà alla menopausa) questa patologia colpisce addirittura 1 donna su 4. Poi, dopo la menopausa, l'intensità e la frequenza del mal di testa tendono a ridursi ed in taluni casi la malattia scompare del tutto. Bastano questi dati sommari per dimostrare come il ciclo ormonale femminile rappresenti una variabile importante nella storia naturale della cefalea.

    Quali gli ormoni “colpevoli”?

    Nel 70 per cento dei casi le donne soffrono di emicrania mestruale, ossia durante il ciclo (in particolare nei primi due o tre giorni) o in corrispondenza dell'ovulazione. Come è noto, gli ormoni coinvolti nel ciclo sono principalmente due: estrogeni e progesterone. Numerosi studi hanno evidenziato come il progesterone abbia un ruolo marginale nello scatenare il mal di testa e come, in realtà, la principale responsabilità sia da attribuire agli estrogeni, o meglio, alle loro fluttuazioni. Infatti gli estrogeni raggiungono un livello minimo nei primi giorni di mestruazioni e poi aumentano notevolmente fino a raggiungere il picco massimo durante l’ovulazione.

    L'emicrania mestruale è in genere senza "aura"; inizia da una parte sola ed è accompagnata da nausea, vomito, ipersensibilità alle luci e ai suoni. Gli episodi correlati al ciclo mestruale sono spesso fortemente invalidanti e resistenti alle terapie di profilassi. Necessitano di una attenzione particolare perché possono essere prevedibili (è importante tenere un diario accurato delle crisi e dei giorni del flusso per riconoscere la periodicità mestruale). Si associano talvolta ad una serie di sintomi premestruali (alterazioni del tono dell'umore, del comportamento alimentare, del ritmo del sonno) e al dolore mestruale (dismenorrea).

    In gravidanza e menopausa la situazione migliora?

    In molti casi le crisi di emicrania si riducono o scompaiono del tutto durante la gravidanza. Naturalmente, il sollievo è maggiore per quelle donne che sperimentano il mal di testa proprio in concomitanza con il ciclo mestruale: la mancanza delle variazioni ormonali tipiche di quei giorni elimina, infatti, il principale fattore scatenante le crisi. Questo miglioramento è attribuibile anche all'aumento del livello di estrogeni che si verifica in gestazione. Tuttavia si può anche verificare la situazione contraria: una piccola percentuale di donne accusa un peggioramento durante i mesi di gravidanza. In alcuni casi, l'emicrania si manifesta per la prima volta proprio in questi mesi accompagnata dai sintomi tipici dell'aura. Il trattamento farmacologico del mal di testa durante la gravidanza deve necessariamente essere più scrupoloso.

    Anche la menopausa dovrebbe rappresentare un momento di grande liberazione dall'emicrania : purtroppo non è sempre così. In molti casi la situazione tende a migliorare, ma non a sparire del tutto: una quota residua di ormoni femminili (estrogeni) continua ad essere prodotta in modo variabile e può interferire con altri fattori che contribuiscono nell'insieme a scatenare le crisi emicraniche. Talvolta, può addirittura peggiorare in particolare a seguito della menopausa di tipo chirurgico (rimozione dell'utero e delle ovaie ancora in presenza di cicli mestruali), probabilmente a causa della brusca caduta dei livelli ormonali e dello stress correlato all'intervento.

    Quali suggerimenti per combattere il mal di testa?

    Seguire alcune regole pratiche può essere di utilità per combattere il mal di testa. Prima di tutto fare attenzione a cosa si mangia: diversi sono i cibi considerati responsabili dell’insorgere di emicranie alimentari: i formaggi stagionati, le bevande alcoliche, cioccolato e alcuni frutti come l’avocado, i lamponi e le banane.
    Inoltre evitare di eccedere con sostanze quali additivi alimentari come il glutammato monosodico, bevande e alimenti ghiacciati, caffeina o sostanze vasopressorie .

    Praticare un po' di sport ma senza fare sforzi fisici eccessivi. Gli sport adatti a chi soffre di mal di testa sono quelli che permettono di scaricare le tensioni, come il tennis, il karatè, la corsa. Un tipo di ginnastica molto utile è lo stretching perché prevede molti esercizi studiati in modo specifico per rilassare i muscoli soprattutto delle spalle e del collo.

    E ancora, da ricordare:

    non soggiornare in ambienti con aria viziata
    evitare una vita troppo frenetica
    imparare a essere meno esigenti con se stessi e nel lavoro quotidiano
    provare a limitare le proprie aspettative se si è spesso risentiti, ansiosi o delusi.

    Esiste una predisposizione ereditaria a questa patologia?

    Per fortuna non tutte le donne soffrono di mal di testa e i motivi possono esser molti. Innanzitutto il fatto che livelli basali di estrogeni sono soggettivi e sembra che le donne con livelli basali più alti siano quelle che presentano, in determinati periodi, anche un calo più brusco del livello di ormoni: questo potrebbe predisporle alla cefalea.

    Inoltre molto probabilmente esiste una componente genetica, dimostrata anche dal fatto che ci sono soggetti che soffrono di emicrania anche indipendentemente dalle fasi del ciclo e che continuano a soffrirne anche dopo la menopausa.
    In altre parole si può ereditare la predisposizione al mal di testa, predisposizione che consiste in un deficit dei sistemi di difesa dal dolore. È pensabile che se si hanno genitori o nonni che hanno avuto questo problema si nasca con un sistema di difesa dal dolore molto precario. Allora basta poco a farlo saltare: emozioni e stress possono agire come fattori scatenanti e causare le crisi.



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