La divina commedia - parafrasi canto per canto

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    La Divina Commedia






    Dante Alighieri scrisse La Divina Commedia perchè tutti la potessero leggere... grazie a MediaSoft questo oggi è possibile con un semplice click del mouse! Per ogni canto inoltre è stata inserita la relativa rappresentazione scelta tra quelle realizzate da Botticelli, Dorè, Zuccari, Signorelli, Cimabue, Delacroix, Jager e Blacke.





    La Divina Commedia consta di più di quattordicimila (esattamente 14.233) endecasillabi, distribuiti in cento canti di oscillante ampiezza (da un minimo di 115 a un massimo di 160 versi), raggruppati in tre cantiche quantitativamente prossime:

    -l'Inferno composto di 34 canti (il primo è introduttivo all'intero poema), in totale 4720 versi;

    - il Purgatorio di 33 canti per una somma di 4755 versi;

    -il Paradiso di 33 canti con 4758 versi in tutto.


    L'opera. Come appare già da questi dati numerici, una struttura simmetrica governa, anche nella sceneggiatura formale dei versi (tendenti ad aumentare via via di cantica in cantica), la costruzione del poema, garantendogli un'architettura unitaria. Le corrispondenze strutturali e distributive, attuate secondo un coerente e saldo piano che salva insieme la individualità e la molteplicità della raffigurazione, poggiano su costanti numeriche, precisamente sul 3 e sul 10, opportunamente moltiplicati già nella distribuzione dei canti in ciascuna cantica.

    La concezione scientifico-fantastica del mondo dell'oltretomba e dell'ordinamento etico obbediente a leggi precise e coerenti,
    ha come risultato un ordine formale che si concretizza nella terzina a rima incatenata, strumento basilare dell'orchestrazione espressiva delle tre cantiche.

    Dante non collocò esplicitamente nel tempo il suo viaggio ultraterreno, ma è tuttavia possibile dedurre i dati cronologici da alcuni indizi disseminati qua e là nel testo, che si chiariscono vicendevolmente.


    L'anno
    In Inf. I,1, il poeta afferma di essersi smarrito nella "selva oscura" , "nel mezzo del cammin" della sua vita, cioè intorno ai 35 anni, poichè, sulla scorta di un passo biblico, egli considerava la durata media della vita in 70 anni.
    Essendo il poeta nato nel 1265, l'anno del viaggio deve quindi collocarsi nel 1300.

    Il 1300 era una data di singolari coincidenze.

    L'intima correlazione fra le realtà sensibili e fra queste ed il Creatore era uno dei cardini del pensiero medioevale, così affascinato dalle corrispondenze evidenti da cercarne altre più nascoste.

    L'anno del Giubileo, dell'espiazione e del perdono per tutta l'umanità, bandito da papa Bonifacio VIII, si accorda alla personale vicenda di redenzione del poeta.
    Il traviamento di Dante, il suo allontanamento dall'ortodossia nella fede e dall'ideale dell'amor cortese in poesia, dovette collocarsi sul finire del secolo XIII.
    Che la redenzione sia avvenuta proprio nel 1300 non è possibile sapere, tuttavia questa data coincide, e non certo casualmente, con il primo anno del secolo nuovo.
    Ogni passaggio di secolo, infatti, ha portato con sè la paura per una fine imminente, un'ansia di rinnovamento ed una conseguente sensazione di rinascita.

    E' da ricordare, inoltre, che il Giubileo, o Anno Santo, si celebra in quegli anni in cui il giorno di S. Giacomo Maggiore, il 25 luglio, cade di domenica, e Dante accoglie pienamente l'interpretazione dei Padri della Chiesa, che vedevano in Giacomo la figurazione della virtù teologale della speranza ("la spene ... / che tante fiate la figuri" Pd. XXV, 31-32).

    Un'ultima conferma alla collocazione nel 1300 del "viaggio" dantesco può essere rintracciata nel colloquio con Cavalcante de' Cavalcanti (Inf. X).
    Nel 1300 Dante ricopriva la carica di Priore e proprio in quell'anno dovette firmare, con la morte nel cuore, la condanna all'esilio dell'amico Guido Cavalcanti.
    Guido, che apparteneva ad una famiglia di antica nobiltà, non potè accedere alle cariche pubbliche, ma prese ugualmente parte alle vicende politiche della città, a volte in modo vivacemente sopra le righe. Quando, nel 1300, scoppiarono ancora una volta gravi disordini in città, venne esiliato a Sarzana, probabilmente già malato. Poco dopo, infatti, l'esilio venne revocato e Guido morì a Firenze all'inizio dell'autunno del 1300.
    Nella Commedia, Dante lo dice ancor vivo e questo dato introduce anche la controversia sul giorno d'inizio del "viaggio".


    Il giorno
    In Inf. I, 37-40 Dante specifica le circostanze dell'apparire della lonza, la prima delle tre fiere della selva oscura: sono le prime ore del mattino ed il sole, afferma il poeta, sta sorgendo nella costellazione dell'Ariete.
    Il viaggio di Dante è quindi da collocare nel tempo dell'equinozio di primavera, quando il sole sorge e tramonta alla stessa ora in tutti i luoghi della terra e segna il momento climatico della rinascita della natura.

    Era, inoltre, opinione comune nel Medioevo che i sei giorni della creazione del mondo fossero culminati proprio con l'equinozio di primavera, così come la parabola terrena di Cristo, dall'incarnazione alla morte, che segna la rinascita dell'umanità dal buio del peccato, fosse compresa fra due equinozi di primavera.

    La notizia fornita nel canto I trova un preciso riscontro nel canto XXI dell'Inferno.
    Ai vv. 112-114 il diavolo Malacoda afferma che i ponti che collegano le bolge del cerchio VIII crollarono al momento della morte di Cristo, esattamente "mille dugento con sessanta sei / anni" e cinque ore prima del colloquio tra il diavolo stesso ed i due pellegrini.

    Si riteneva comunemente nel Medioevo che Cristo fosse morto al compiersi dei 34 anni dall'incarnazione, fissata per induzione, a partire dalla tradizionale data della natività (25 dicembre), al 25 marzo, data vicina, e non certo per casuale coincidenza, all'equinozio di primavera.
    Questa informazione non solo conferma l'anno del viaggio al 1300, ma offre uno spunto per individuarne il giorno di inizio.

    Bisogna, inoltre, ricordare che nel corso del Medioevo non era consuetudine iniziare a contare i giorni dell'anno dal primo giorno di gennaio.
    I documenti notarili tramandano diversi criteri di datazione, di cui i più comuni sono la datazione "ab nativitade", cioè a partire dal 25 dicembre, e la datazione "ab incarnatione" cioè a partire dal 25 marzo.
    Il comune fiorentino, fra XIII e XIV secolo, preferiva questo secondo parametro.
    In base ai dati ora esposti è possibile dedurre che lo smarrimento di Dante nella "selva oscura" ebbe luogo il 25 marzo 1300, che a Firenze, era anche il primo giorno del nuovo anno e del nuovo secolo.

    Lo stesso passo dell'Inferno, tuttavia, potrebbe suffragare l'ipotesi che Dante intendesse riferirsi, facendo coincidere la data dell'inizio del viaggio con il giorno della morte di Cristo, non al tradizionale 25 marzo ma al Venerdì Santo, che nel 1300, cadde l'8 aprile.


    L'ora
    Il viaggio di Dante nei tre regni oltremondani copre un arco di sette giorni, con palese riferimento ai biblici sette giorni della creazione del mondo.
    Dante si smarrisce nella "selva oscura" sul far della notte e da essa riesce ad emergere alle prime luci dell'alba.


    1° giorno: "Dal principio del mattino" (Inf. I, 37), alle 6 circa, Dante incontra la lonza, la prima delle tre fiere, ed al "cader della notte" (Inf. II,1) inizia il viaggio con Virgilio, per giungere a mezzanotte nel cerchio IV (VII, 98).

    2° giorno: Alle 7 del mattino il poeta parla con il diavolo Malacoda (cerchio VIII, bolgia 5).
    Egli afferma che il loro colloquio si svolge "mille dugento con sessanta sei / anni" e cinque ore esatte dopo la morte di Cristo, che sulla scorta del Vangelo di Luca, Dante sapeva essere avvenuta all'ora sesta, cioè a mezzogiorno.
    All'una circa si trova nella bolgia 9 ed al tramonto giunge al centro della terra.

    3° giorno: Nelle primissime ore del terzo giorno Dante e Virgilio passano il centro della terra e, percorsa la "natural burella", si trovano sulla spiaggia del Purgatorio per vedere apparire, contro il cielo soffuso dell'alba, l'Angelo che traghetta le anime dei purganti.
    Al declinare del giorno Dante si trova nell'Antipurgatorio e per tutta la notte sosta nella Valletta dei principi.

    4° giorno: All'alba del quarto giorno inizia l'ascesa del monte del Purgatorio che si ferma con il cader della luce prima della salita alla quarta cornice.

    5° giorno: Dall'alba al tramonto del quinto giorno il poeta sale dalla quarta alla settima cornice del Purgatorio ed a sera si ferma con Virgilio e Stazio a riposare prima di salire al Paradiso Terrestre.

    6° giorno: Dall'alba al mezzogiorno Dante sosta nel Paradiso Terrestre, dove compie i riti che lo rendono "puro e disposto a salire a le stelle" (Pg. XXXIII, 145).

    7° giorno: Dal mezzogiorno del sesto giorno al mezzogiorno del settimo si compie l'ascesa di Dante dal Primo Cielo alla visione di Dio con la quale termina il viaggio.






    INFERNO
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    I CANTO - Proemio: la selva oscura - il colle - le tre fiere - apparizione di Virgilio - il veltro - inizio del viaggio
    II CANTO - Proemio: invocazione - incertezza di Dante - conforto di Virgilio - Dante rinfrancato segue Virgilio
    III CANTO - Antinferno: la porta dell'Inferno - gli ignavi: il gran rifiuto - Pilato? - Celestino V? - Caronte - L'increato
    IV CANTO - Cerchio primo: il Regno Minerale dopo l'Increato - Regno Vegetale - Dante e Virgilio incontrano i sommi poeti antichi - il nobile castello degli spiriti magni
    V CANTO - Cerchio secondo: Minosse - Francesca da Rimini e Paolo Malatesta - La violenta bufera
    VI CANTO - Cerchio terzo: golosi - Cerbero - le anime dei golosi - Ciacco e la sua profezia - Virgilio parla del Giudizio universale

    VII CANTO - Cerchio quarto: La ridda degli avari e degli spreconi - Virgilio spiega cosa sia la fortuna - Lo Stige - La belletta negra
    VIII CANTO - Cerchio quinto: iracondi e accidiosi - Flegiàs; traversata dello Stige - Filippo Argenti - la città di Dite
    IX CANTO - All'entrata della città di Dite - paura di Dante - le tre Furie - l'intervento del messo celeste
    Cerchio sesto: eretici - Gli eretici giacciono entro tombe infuocate

    X CANTO - Cerchio sesto: eretici - Farinata degli Uberti e Cavalcante de' Cavalcanti
    XI CANTO - Cerchio sesto: eretici - Dante e Virgilio sostano presso l'avello di papa Anastasio II
    XII CANTO - Cerchio settimo: violenti
    Girone primo: violenti contro il prossimo nella persona e negli averi - il Minotauro - Flegetonte - i centauri - tiranni, omicidi, assassini e ladroni
    I violenti contro il prossimo sono immersi nel Flegetonte e vengono saettati dai centauri

    XIII CANTO - Cerchio settimo: violenti
    XIV CANTO - Cerchio settimo: violenti
    XV CANTO - Cerchio settimo: violenti Girone terzo: violenti contro Dio nella natura (sodomiti) - Brunetto Latini - altri sodomiti della schiera di ser Brunetto I sodomiti devono correre divisi in schiere sotto la pioggia di fuoco
    XVI CANTO - Cerchio settimo: violenti Girone terzo: sodomiti - Guido Guerra - Tegghiaio Aldobrandi - Jacopo Rusticucci - la cascata del Flegetonte - Virgilio getta nell'abisso la corda di Dante - ascesa di Gerione
    XVII CANTO - Cerchio settimo: violenti Girone terzo: violenti contro Dio nella natura (sodomiti) e nell'arte (usurai) - Gerione - gli usurai - discesa al cerchio ottavo in groppa a Gerione Gli usurai siedono sotto la pioggia di fuoco
    XVIII CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia prima: ruffiani e seduttori - Venedico Caccianemico - Giasone Bolgia seconda: adulatori - Alessio Interminelli - Taide

    XIX CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia terza: simoniaci - papa Niccolò III - invettiva di Dante contro i papi simoniaci
    XX CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti - divulgatori del falso - dogmatizzatori di Divin concetti Bolgia quarta: Anfiarao - Tiresia - Manto - Virgilio parla dell'origine di Mantiva - Euripilo -Michele Scotti ed altri
    XXI CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia quinta: barattieri - la fossa di pece bollente - un anziano lucchese - i Malebranche - Virgilio e Malacoda - Dante e Virgilio scortati da dieci diavoli
    XXII CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti Bolgia quinta: barattieri - Ciampolo di Navarra - zuffa di diavoli - Dante e Virgilio proseguono i cammino senza la scorta dei diavoli
    XXIII CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia sesta: ipocriti - Dante e Virgilio inseguiti dai Malebranche - entrata nella sesta bolgia - gli ipocriti e le loro cappe rance - i frati godenti Catalano e Loderingo - Caifa - il ponte rotto

    XXIV CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia settima: profezia di Virgilio - faticosa salita di Dante e Virgilio sull'argine e ripresa del cammino sul ponte della settima bolgia - i ladri e la terribile stipa di serpenti - Vanni Fucci e la sua profezia

    XXV CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia settima: ladri - Vanni Fucci - il centauro Caco - le metamorfosi di cinque fiorentini: Agnello Brunelleschi, Buoso Donati, Puccio Sciancato, Cianfa Donati e Francesco Cavalcanti

    XXVI CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia ottava: consiglieri fraudolenti - apostrofe di Dante contro Firenze - salita sul ponte dell'ottava bolgia - le fiamme dell'ottava bolgia - Ulisse e Diomede - Ercole

    XXVII CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia ottava: consiglieri fraudolenti - Guido da Montefeltro - Malatestini - Bonifacio VIII

    XXVIII CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia nona: seminatori di discordie - Maometto e Alì - Pier da Medicina - il tribuno Curione - Mosca de' Lamberti - Bertran dal Bornio

    XXIX CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia nona: seminatori di discordie - Geri del Bello
    Bolgia decima: falsari - i falsari di metalli (alchimisti): Griffolino e Capocchio

    XXX CANTO - Cerchio ottavo: fraudolenti
    Bolgia decima: falsari - i falsari di persona: Gianni Schicchi e Mirra - i falsari di moneta: maestro Adamo - i falsari di parola: la moglie di Putifarre e Sinone - baruffa tra Sinone e maestro Adamo - Dante rimproverato da Virgilio

    XXXI CANTO - Tra l'ottavo e il nono cerchio - il pozzo dei Giganti - Nembrot, Fialte, Anteo - Dante e Virgilio sono calati da Anteo al nono cerchio
    XXXII CANTO - Cerchio nono: traditori
    Zona prima: Caina - i conti degli Alberti, Mordrec, Focaccia de' Cancellieri, Sassol, Mascheroni, Camicione de' Pazzi
    Zona seconda: Antenora - Bocca degli Abati, Buoso da Duera, Tesauro de' Beccheria, Gianni de' Soldanieri, Gano, Tebaldello Zambiasi, il conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggeri

    XXXIII CANTO - Cerchio nono: traditori
    Zona seconda: Antenora - il conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggeri - apostrofe di Dante contro Pisa
    Zona terza: Tolomea - frate Alberigo, Branca Doria

    XXXIV CANTO - Cerchio nono: traditori
    Zona quarta: Giudecca - Lucifero - Giuda, Bruto e Cassio - Virgilio e Dante scendono lungo i fianchi villosi di Lucifero confitto nel centro della Terra, oltrepassato il quale risalgono per uno stretto passaggio - "E quindi uscimmo a riveder le stelle"


    Edited by <Petrosyan> - 27/5/2009, 17:34
     
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  2. <kikkina>
     
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    I CANTO - Proposizione e invocazione; Antipurgatorio - le quattro stelle - apparizione di Catone e suo colloquio con Virgilio - Virgilio cinge Dante di energia benefica
    II CANTO - Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - arrivo dell'angelo nocchiero - sbarco di nuove anime che cantano il salmo In exitu Israel de Aegypto - Casella - nuova apparizione di Catone
    III CANTO - Antipurgatorio: sulla spiaggia dell'isola - Dante e Virgilio riprendono il cammino - paura di Dante di essere stato abbandonato da Virgilio - Manfredi
    IV CANTO - Antipurgatorio: primo balzo - salita faticosa per Dante - sosta sul primo balzo - natura del Purgatorio - le anime dei negligenti
    V CANTO - Antipurgatorio: secondo balzo - ripresa della salita - le anime dei negligenti "per forza morti" - Jacopo del Cassero - Buonconte da Montefeltro - Pia de' Tolomei
    VI CANTO - Antipurgatorio: secondo balzo - altri negligenti "per forza morti" - dubbio di Dante circa l'efficacia dei suffragi dei vivi - Sordello - apostrofe di Dante all'Italia e a Firenze
    VII CANTO - Antipurgatorio: Sordello e la valletta dei principi - Sordello addita ai poeti le anime di vari monarchi
    VIII CANTO - Antipurgatorio: la valletta dei principi - due angeli guardiani della valletta - i tre poeti scendono nella valletta - Nino Visconti - la biscia messa in fuga dagli angeli
    IX CANTO - Davanti alla porta del Purgatorio: sogno di Dante e suo risveglio - Virgilio spiega a Dante il suo sogno - l'angelo portiere incide con la punta della spada sette P sulla fronte di Dante - l'angelo apre la porta del Purgatorio - entrata dei due poeti
    X CANTO - Prima cornice: superbi (la loro pena è di dover stare rannicchiati, sotto gravi pesi) - esempi d'umiltà - le anime dei superbi
    XI CANTO - Prima cornice: superbi - le anime dei superbi recitano il Pater - Omberto Aldobrandeschi - Oderisi da Gubbio - Provenzan Salvani
    XII CANTO - Prima cornice: superbi - esempi di superbia punita - l'angelo dell'umiltà, guardiano della prima cornice, cancella una P dalla fronte di Dante - salita alla seconda cornice degli invidiosi
    XIII CANTO - Seconda cornice: gli invidiosi sono coperti da ruvido cilicio ed hanno gli occhi serrati, come cuciti da fil di ferro - Sapia da Siena
    XIV CANTO - Seconda cornice: invidiosi - Guido del Duca e Rinieri da Calboli - corruzione generale della Valle dell'Arno - decadenza morale dei Romagnoli - esempi d'invidia punita
    XV CANTO - Seconda cornice: invidiosi - l'angelo della carità - Virgilio chiarisce a Dante un dubbio circa la possibilità o l'impossibilità della comunanza dei beni tra gli uomini - arrivo alla terza cornice degli iracondi
    XVI CANTO - Terza cornice: iracondi - Marco Lombardo: sua spiegazione delle cause della corruzione del mondo
    XVII CANTO - Terza cornice: iracondi - esempi d'ira punita - l'angelo della mansuetudine - arrivo alla quarta cornice degli accidiosi
    Quarta cornice: sosta forzata dei poeti per il sopraggiungere della notte - Virgilio spiega a Dante la teoria dell'amore e l'ordinamento morale del Purgatorio

    XVIII CANTO - Quarta cornice: accidiosi (devono correre continuamente per la cornice) - Virgilio spiega a Dante la natura dell'amore e cosa sia il libero arbitrio - gli accidiosi esempi di sollecitudine - l'abate di San Zeno - esempi di accidia punita - Dante si addormenta
    XIX CANTO - Quarta cornice: accidiosi - sogno di Dante - la femmina balba - risveglio e ripresa del cammino - l'angelo della sollecitudine - Virgilio spiega a Dante il significiato del sogno - arrivo alla quinta cornice degli avari e prodighi
    Quinta cornice: avari e prodighi stanno bocconi per terra, in dimensione animale - papa Adriano V

    XX CANTO - Quinta cornice: avari e prodighi - esempi di povertà e di liberalità - Ugo Capeto - esempi di avarizia punita - il terremoto e il Gloria intonato da tutte le anime del Purgatorio
    XXI CANTO - Quinta cornice: avari e prodighi - apparizione di Stazio, che spiega ai poeti la causa del terremoto - Stazio e Virgilio
    XXII CANTO - Quinta cornice: avari e prodighi - l'angelo della giustizia - nuovo colloquio di Stazio e Virgilio - arrivo alla sesta cornice dei golosi
    Sesta cornice: golosi - l'albero della vita - esempi di temperanza

    XXIII CANTO - Sesta cornice: golosi (soffrono la fame e la sete e sono paurosamente dimagriti) - Forese Donati e suo colloquio con Dante
    XXIV CANTO - Sesta cornice: golosi - Forese - Bonagiunta Orbicciani: Dante gli spiega la poetica del dolce stil novo - predizione di Forese - l'albero della scienza del bene e del male - esempi di golosità punita - l'angelo della temperanza - salita verso la settima cornice
    XXV CANTO - Tra la sesta e la settima cornice - Stazio spiega la generazione del corpo umano, la creazione dell'anima, la sua infusione nel corpo, la sua vitalità dopo la morte del corpo e la formazione delle ombre
    Settima cornice: lussuriosi - esempi di castità

    XXVI CANTO - Settima cornice: lussuriosi - esempi di lussuria punita - Guido Guinizzelli - Arnaldo Daniello
    XXVIII CANTO - La foresta e il fiume Lete - Matelda spiega a Dante l'origine del vento, la virtù generativa e la natura dei due fiumi, il Lete e l'Eunoè
    XXIX CANTO - Lungo le rive del Lete - la luce e il canto - la mirabile processione, i sette candelabri e seniori i quattro animali, il carro e il grifone, i sette personaggi - tuono e fermata del corteo
    XXX CANTO - Paradiso terrestre - apparizione di Beatrice e scomparsa di Virgilio - rimprovero di Beatrice a Dante - gli angeli cantano parole di compassione per Dante - altri rimproveri di Beatrice
    XXXI CANTO - Paradiso terrestre - rimproveri di Beatrice a Dante - pentimento e confusione di Dante - immersione nel Lete per opera di Matelda - Beatrice si toglie il velo dal volto

    XXXII CANTO - Paradiso terrestre - la processione torna indietro con Dante, Stazio e Matelda - l'albero della Scienza dove il grifone lega il carro - rifiorire dell'albero - sonno e risveglio di Dante e sua meraviglia per la scomparsa del grifone e della processione - vicende simboliche del carro: l'aquila, la volpe, il drago, la trasformazione del carro in mostro, la meretrice e il gigante
    XXXIII CANTO -Paradiso terrestre - salmodia - spiegazioni di Beatrice su ciò che Dante ha visto e sua profezia - Dante si purifica bevendo l'acqua del fiume Eunoè - Dante è «puro e disposto a salire alle stelle»
     
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    I CANTO
    II CANTO
    III CANTO
    IV CANTO
    V CANTO
    VI CANTO
    VII CANTO
    VIII CANTO
    IX CANTO
    X CANTO
    XI CANTO
    XII CANTO
    XIII CANTO
    XIV CANTO
    XV CANTO
    XVI CANTO
    XVII CANTO
    XVIII CANTO
    XIX CANTO
    XX CANTO
    XXI CANTO
    XXII CANTO
    XXIII CANTO
    XXIV CANTO
    XXV CANTO
    XXVI CANTO
    XXVII CANTO
    XXVIII CANTO
    XXIX CANTO
    XXX CANTO
    XXXI CANTO
    XXXII CANTO
    XXXIII CANTO
     
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  4. JM1
     
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    Grazieeeeeee!! :)
     
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  5. darkdarkrai
     
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    loooool =)
     
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  6. skylong
     
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    Molto molto utile questoo :)
     
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  7. GkGcGcGForever
     
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    grazie !!!!!!
     
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  8. god of war
     
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    utilissimo la sto faciendo ora la divina commedia
     
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